Nel Pd “doppia” corsa per Serracchiani e Iacop

La governatrice e il presidente saranno impegnati anche nell’uninominale Da Roma arriva il rifiuto alla candidatura da parte dell’immunologo Burioni
I presidenti Debora Serracchiani (Regione Friuli Venezia Giulia) e Franco Iacop (Consiglio regionale FVG) al tavolo per il taglio dei costi della politica. (Udine 26/05/13)
I presidenti Debora Serracchiani (Regione Friuli Venezia Giulia) e Franco Iacop (Consiglio regionale FVG) al tavolo per il taglio dei costi della politica. (Udine 26/05/13)

UDINE. Non solo Debora Serracchiani, ma anche Franco Iacop si è reso disponibile per una doppia corsa verso il Parlamento: nel collegio uninominale e nel listino proporzionale del Rosatellum, la legge che sta già facendo impazzire i partiti. Servono candidati “acchiappavoti”, ha dettato Matteo Renzi e il Pd, pure in Friuli Venezia Giulia, punta a schierare il meglio della squadra. Anche ieri è proseguito il complesso lavoro di limatura della proposta che questa sera sarà al vaglio della segreteria regionale, prima di planare a Roma. Contrariamente a quanto sembrava domenica, tuttavia, il verdetto potrebbe non arrivare domani ma giovedì notte, prima di essere licenziato venerdì mattina in direzione nazionale. Lo slittamento è dovuto alle difficoltà dei dem a chiudere una partita molto complessa, visti i tanti aspiranti e il minor numero di posti sicuri.

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Non solo ovviamente in Friuli Venezia Giulia, ma un po’ in tutte le regioni. Una delle eccezioni è quella di Roberto Burioni. In un lungo post su Facebook, l’ordinario di Microbiologia e Virologia del San Raffaele, capofila contro i no vax, ha detto “no, grazie” a Matteo Renzi. «Alla fine ho ritenuto che la cosa migliore sia rimanere al di fuori del Parlamento – spiega Burioni –, mettendo i miei studi scientifici e la mia capacità di comunicare a servizio di chiunque combatte per la verità contro le bugie».

In regione invece si continua a spintonare per entrare nelle griglie. Lo fanno più o meno tutti, anche in questo caso con qualche eccezione. Tamara Blazina si è tirata fuori. Francesco Russo pure. E Riccardo Illy continua nella sua disponibilità di servizio, senza chiedere alcunché. Proprio Illy resta l’incognita principale. La sua risposta modificherà inevitabilmente il quadro complessivo. Nel caso in cui l’industriale triestino accettasse di correre per l’uninominale del Senato nella Venezia Giulia, in Friuli verrebbe schierata Isabella De Monte (data come possibile candidata anche nel collegio della Camera Codroipo-Alto Friuli), europarlamentare del Pd cui il partito chiede di scendere in campo per cercare di contendere un seggio che pare difficile strappare al centrodestra. L’operazione è mirata anche ad alzare la percentuale complessiva, in modo da battagliare anche per un ulteriore seggio nel proporzionale. Fermo restando che il centrodestra, dei cinque posti a disposizione nel plurinominale del Senato, ne dovrebbe portare a casa due, chi tra Pd e grillini farà il miglior risultato centrerà infatti a sua volta l’accoppiata. Lo stesso ragionamento riguarda un possibile doppio impegno per Serracchiani e Iacop.

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La presidente della Regione, più che probabile numero due dietro a Ettore Rosato nel listino camerale, è a disposizione anche per l’uninominale di Trieste, sempre per Montecitorio. E così il presidente del Consiglio Iacop, che spera nel posto blindato di capolista del listino senatoriale, ha dato il via libera a un’eventuale chiamata per il collegio friulano (in quel caso, però, andrebbe individuata una donna per il Senato Trieste-Gorizia). Del resto, di fronte alla sollecitazione del nazionale di spendersi nei collegi, i big non potranno certo fare passi indietro. Un caso a parte è quello di Ettore Rosato. Il capogruppo alla Camera ha visibilità nazionale e non è escluso che, posizione di capolista nel listino Camera Fvg a parte, possa venire candidato in un uninominale fuori regione.

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Con un Rosato eventualmente eletto altrove, nel listino della Camera potrebbe diventare così utile anche la terza casella, quella subito dopo Serracchiani. Vi si potrebbe collocare il pordenonese Giorgio Zanin, il cui collegio è ritornato in discussione, oppure l’udinese Paolo Coppola. Si tratta di due uscenti come Giorgio Brandolin, che è uno dei pochi a conoscere il proprio destino: correrà sicuramente nel collegio camerale di Gorizia.

Altra questione irrisolta è quella della comunità slovena. I papabili sono i soliti tre: l’ex assessore della giunta Cosolini Edi Kraus, la scrittrice Tatjana Rojc e la commercialista Martina Malaman. Nel caso si prevedesse di schierare una donna, si collocherebbe subito dietro a Iacop al Senato. I dem hanno in ogni caso già deciso di utilizzare la risorsa slovena nel proporzionale e non nei collegi. Dopo di che resta sempre valida l’opzione del candidato imposto da Roma all’ultimo minuto. Gianni Cuperlo è più probabile che vada alla Camera ma, non si trovasse lo spazio, ecco che potrebbe essere l’uomo del listino del Senato Fvg. Con Iacop penalizzato. Quanto a Laura Fasiolo, la senatrice di Gorizia che si è autoproposta nel nome del lavoro fatto, la porta, per lei, rimane ancora semichiusa.

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