Nel Nordest già bocciate tre liste. In lizza per le europee ne restano 17
VENEZIA “Gilet arancioni”, “Ora - rispetto per tutti gli animali” e “Parlamentare indipendente”. Sono questi i nomi delle tre liste già escluse dalla circoscrizione nord-orientale (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna) in vista delle europee del 26 maggio. Gli uffici elettorali della Corte d’Appello di Venezia, infatti, ieri hanno riscontrato evidenti irregolarità nel deposito di simbolo e candidati. Dopo la segnalazione, le liste avranno 24 ore per presentare ricorso. A quel punto, la Commissione territoriale fornirà le controdeduzioni alla Cassazione che, nel giro di altre 48 ore, dovrà decidere se ammettere o meno gli esclusi.
Tra le altre liste sotto osservazione per dubbi sulla regolarità di singoli candidati anche Pirati e Casapound. In attesa del verdetto definitivo, previsto dopo le vacanze pasquali, si riduce così momentaneamente a 17 il numero delle liste pronte a spartirsi i 15 seggi in palio nel Nordest (per un totale di 225 candidati). Sono 76, invece, i futuri membri del Parlamento europeo che dovranno essere espressi dal voto italiano. A differenza della precedente tornata elettorale, il numero è aumentato di tre unità per effetto della redistribuzione di seggi dovuta alla Brexit. Undici le liste che, nel primo giorno utile di martedì, hanno depositato simboli e candidati per la circoscrizione Nordest. Tra queste Pd, Lega, +Europa Italia in Comune. Mercoledì, invece, se ne sono aggiunte altre nove. È il caso di Forza Italia, M5s e Fratelli d’Italia.
Alla Corte d’Appello di Venezia, uno dei cinque uffici circoscrizionali d’Italia, sta spettando adesso l’importante compito di verificare la regolarità di tutte le candidature ricevute ed, eventualmente, di sottoporre al giudizio della Cassazione ulteriori eventuali difformità. La lista ufficiale dei candidati ammessi si avrà solo dopo Pasqua.
E intanto ieri a Strasburgo è stata l’ultima giornata in cui l’Europarlamento si è riunito in seduta plenaria prima delle elezioni. Tra i commiati spicca quello dell’europarlamentare Pd uscente e ricandidata) Isabella De Monte, che si è congedata in tre lingue: italiano, sloveno e friulano. «Dato che siamo l’Europa dei popoli, ringrazio la commissaria per l’ottimo lavoro e i colleghi anche in sloveno e in friulano», ha detto rivolgendosi alla commissaria slovena ai Trasporti Violeta Bulc, con cui in questi cinque anni ha collaborato in qualità di componente della Commissione parlamentare Trasporti e turismo. Le parole di De Monte? «Nasvidenje in hvala» («arrivederci e grazie» in sloveno) e «Un salut ancje par furlan, la me lenghe, e graciis a ducj cuntun mandi» («un saluto anche in friulano, la mia lingua, e un grazie a tutti con un “mandi”»).—
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