Nel centro storico e a Panzano stop a night, massaggi e negozi etnici

Entro l’anno operative le conseguenze della perimetrazione  delle zone di tutela. Monfalcone diventa un modello nel Fvg
Bonaventura Monfalcone-15.06.2019 Firma Cisint Pizzimenti provvedimento centro storico e Panzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.06.2019 Firma Cisint Pizzimenti provvedimento centro storico e Panzano-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Lo stop a nuovi money transfer e sale da gioco, night e centri massaggi nel centro storico di Monfalcone e a Panzano sarà realtà entro la fine dell’anno. Passaggio fondamentale la firma di ieri tra Comune e Regione per l’individuazione e perimetrazione delle aree del centro storico in cui poter applicare la normativa in materia di tutela dei beni culturali e di rilascio di autorizzazioni (il cosiddetto decreto Scia 2 del 2016). L’intesa, sottoscritta dall’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti e il sindaco Anna Cisint, darà modo all’amministrazione locale di portare già nella prossima seduta del Consiglio comunale una revisione del Piano del commercio contenente tutte le limitazioni previste, come spiegato dal consigliere delegato ai Lavori pubblici e urbanistica Giuseppe Nicoli.

Per l’assessore regionale lo strumento definito da Monfalcone segna invece un vero e proprio modello adottabile da altri enti locali del Friuli Venezia Giulia che abbiano l’esigenza o vogliano coniugare la valorizzazione del proprio patrimonio storico e e architettonico con l’iniziativa privata, commerciale o artigianale che sia. Incomprensibile, quindi, per l’assessore che l’iter per la definizione della perimetrazione abbia preso in sostanza più di due anni e mezzo.

Il percorso ha del resto dovuto fare i conti per il sindaco Cisint con «il congelamento imposto dall’amministrazione regionale precedente», nonostante lo strumento «sia pensato per completare un quadro di azioni che prevedono investimenti sul centro per almeno 4, 5 milioni di euro, tra pubblico e privato, al di là di quanto speso per il restauro del municipio e del suo caffè storico». Per raggiungere l’intesa, sostenuta con forza ieri anche dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Sebastiano Callari, si è in ogni caso dovuti passare dai pareri della Soprintendenza regionale ai beni culturali e delle associazioni di categoria (tutti favorevoli), partendo dal fatto che il Comune di Monfalcone non rientra nell’elenco dei complessi urbanistici di interesse storico-architettonico e di pregio ambientale delle norme di attuazione del Piano urbanistico regionale generale, se non per quanto riguarda l’area della Rocca.

Premesso che le situazioni acquisite non si toccano, perlomeno fino a scadenza del contratto, come ribadito ieri dal sindaco, nella Zona 1 di via Sant’Ambrogio, quella dove vengono applicate le restrizioni maggiori, non potranno essere aperti nuovi money change e money transfert, phone center e internet point, ma anche sale giochi e vlt con vincite in denaro, centri scommesse, discoteche, sale da ballo, night club e locali di pubblico spettacolo, come pure centri massaggi e apparecchi automatici per la distribuzione di generi alimentari. Se sull’esistente, vale a dire chi già oggi pratica tali attività, i diritti acquisiti non potranno essere toccati, diverso il discorso sulle limitazioni di orario, che invece interesseranno tutti: gli esercizi commerciali potranno operare solo dalle 7 alle 22; money change e transfer, phone center e internet point tassativamente dalle 7 alle 17.

Il regime di massima limitazione vale appunto per via Sant’Ambrogio, urbanisticamente inserita nella zona A3 del Prgc, ma c’è poi la Zona 2 che comprende il resto del centro storico e Panzano (la proposta di inserire pure l’area della Stazione è stata stralciata), dove le restrizioni risulteranno meno pesanti. Gli orari resteranno però immutati, come pure il divieto di apertura per nuovi money change. , sale giochi e Vlt. –


 

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