Nel “bottino” finale di Mare Nordest cellulari e un Cabernet

La pulizia dei fondali e le simulazioni dei cani da salvataggio chiudono la kermesse. Tra le tante cose, riemersi 21 telefonini, una bici e 300 bottiglie
Lasorte Trieste 21/05/16 - Mare Nordest, Pulizia dei fondali
Lasorte Trieste 21/05/16 - Mare Nordest, Pulizia dei fondali

TRIESTE La bellezza dei cani da salvataggio e i volontari subacquei che, nell’operazione di tutela e pulizia dei fondali, scoprono persino un cimitero marino di cellulari davanti a piazza Unità. Si chiude in crescendo “Mare Nordest 2017 - I mestieri e i misteri del mare”, la manifestazione di Trieste sommersa diving, organizzata in collaborazione con il Comune di Trieste, con il sostegno di AcegasApsAmga, Trieste Trasporti, Bignami Sub, Fondazione benefica Foreman Casali e Samer&Co.Shipping e con “Il Piccolo” come media partner.

 

A Trieste il cimitero marino dei telefonini

 

L’ultima giornata si consuma in gran parte all’aperto e vede il tratto compreso tra molo Audace e Scala reale ospitare gli appuntamenti più popolari della tre giorni che si propone di (ri)lanciare Trieste come “capitale” della cultura europea del mare.

 

 

Dopo le prime giornate all’insegna di conferenze, cerimonie e laboratori, il mare “vero” conquista tutti i riflettori: quattordici associazioni e un centinaio di volontari - trenta di supporto a terra - danno vita alla terza edizione di “Operazione Clean Water”, coordinata da Adriano Toffoli e Roberto Lugnani, con il supporto dello staff dell’Area marina protetta di Miramare, del battello ecologico Spazzamari, dell’AcegasApsAmga. Collabora la III A del liceo Oberdan accompagnata dalla docente Claudia Giacomazzi.

 

 

L’obiettivo di “Clean Water” è pulire i fondali raccogliendo i rifiuti e sensibilizzando i cittadini. La missione riesce e si chiude con un “bottino” per certi versi strabiliante (in negativo): i volontari recuperano 21 di telefoni cellulari caduti davanti a piazza Unità. Così come riportano in superficie un monopattino, una cinquantina di lattine, una quarantina di bicchieri e trecento bottiglie sempre di vetro. Non basta. Gli “angeli del mare” fanno riemergere una bicicletta, una decina di sacchi di nylon, esche per calamari e seppie, una ventina di metri di tessuto per tende, un paio di ringhiere zincate e l’immancabile batteria.

 

 

Il “trofeo” più originale? Se lo scorso anno fu un ordigno bellico, quest’anno stravince una bottiglia integra, mai stappata, di vino rosso individuata dal sub Enrico Torlo, un veterano della sigla Cst. Se smarrita o lanciata è impossibile saperlo. Ma poco importa: il recupero si tramuta in un brindisi. Uno dei tanti che sigillano la chiusura dei lavori di “Mare Nordest”. Per la cronaca la bottiglia “salvata” è un Cabernet. Forse il primo al mondo a poter vantare una conservazione speciale all’«acqua pazza».

La “Clean Water” prevede anche una serie di graduatorie, quasi un pretesto per animare la cerimonia finale, premiando il gruppo più numeroso (i 24 veneti della Calypso), il sub più anziano (Maurizio Bettoncelli di 62 anni) e quello più giovane (Riccardo Vianello di 14 anni entrambi del clan di Marghera). Riconoscimenti anche per i Pompieri volontari Trieste e per la Scuola cani salvataggio Fvg. Già, i cani da salvataggio. Belli, docili, forti e utili. A dimostrarlo le simulazioni di ieri con l’ausilio di un gommone e di una moto d’acqua. Il sipario sulla sesta edizione di “Mare Nordest” cala nel teatro probabilmente più idoneo, il molo IV, dove è marcata la partecipazione delle scuole. «Uniti si può crescere e migliorare - commenta Roberto Bolelli della Sommersa Diving - . Stiamo già pensando all’allestimento del 2018 con l’obiettivo di creare qualcosa di ancor più coinvolgente per la città e la cultura marittima».

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