Nel Bosco dell’Arciduca la curiosa “stalattite” fra i ruderi del lavatoio

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Sui cosiddetti “monti di Muggia”, sono numerose le testimonianze che riportano a un antico personaggio particolare, conosciuto a Muggia e cugino dell’universalmente noto Massimiliano d’Asburgo, imperatore del Messico. Parliamo dell’Arciduca Lodovico Salvatore d’Asburgo, personaggio sui generis per il suo tempo, studioso eclettico che ha lasciato tante testimonianze della sua presenza in riviera – dove fu di casa dal 1876 al 1914 – come la grande casa, la “villa del Principe” e il “Bosco dell’Arciduca”, un querceto misto ad altri latifoglie. Tra i vari manufatti riconducibili al periodo “arciducale” c’è anche un lavatoio, o meglio i suoi ruderi.

Nei giorni scorsi un pensionato muggesano, Franco Biloslavo, ha visitato questo manufatto e ha fatto anche una curiosa scoperta, segnalandola sulla pagina Facebook “Te son de Muja se...”. Contattato, Biloslavo ha spiegato che «approfittando della “costrizione Covid” che mi impedisce di uscire da Muggia, ho deciso di esplorare più a fondo il territorio. Il Bosco dell’Arciduca è attraversato da molti sentieri più o meno battuti» lungo i quali «faccio lunghe passeggiate in cerca di curiosità. Ho trovato diversi cippi della precedente proprietà dei terreni poi acquistati dall’Arciduca, che fece costruire il lavatoio servito da una cisterna posizionata su un altro sentiero più a monte. La gente che passeggia ci passa davanti ma pochi conoscono la storia di questi e altri manufatti». Ed è proprio grazie alla curiosità di Biloslavo che sono tornati alla luce una cascatella, l’abbeveratoio sottostante e la “sorpresa”: «È sbucata – ha spiegato Biloslavo – una curiosa “stalattite” che si è formata sullo spigolo, somigliante, secondo me, all’Arciduca». —

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