Nel 2027 il trasferimento dell’ospedale infantile Burlo a Cattinara: ipotesi polo per benessere mentale dei bimbi in via dell’Istria

Il direttore generale Dorbolò: «In via dell’Istria da anni non si investe, gestire le attività è diventato grave». Chiesti spazi aggiuntivi nel polo nel futuro, mentre nel vecchio Burlo si ipotizza di creare un centro specializzato in  disturbi alimentari, di socializzazione, dello spettro autistico e dell’apprendimento
Diego D’amelio

TRIESTE Il vecchio Burlo potrebbe ospitare un centro interamente dedicato al benessere mentale di bambini e ragazzi, dopo che l’ospedale infantile si sarà trasferito nel comprensorio di Cattinara. Il direttore generale Stefano Dorbolò ha approfittato dell’audizione in Terza commissione per rendere esplicita l’intenzione di non vendere gli edifici che saranno svuotati, ma di farne invece un polo pensato per affrontare disturbi alimentari, di socializzazione, dello spettro autistico e dell’apprendimento.

L’opportunità di collocare il Burlo a Cattinara è sempre stata oggetto di discussioni anche fra i medici, ma Dorbolò ha evidenziato come la condizione delle strutture di via dell’Istria non consenta altre scelte. Il dg ha evidenziato che «la decisione di trasferire il Burlo è stata compiuta vent’anni fa. La sede centrale e la palazzina ambulatori sono stati costruiti nel 1938 e anche l’immobile dei laboratori è parecchio acciaccato. Il trasferimento rimane il modo migliore per risolvere le criticità: non discutiamo sul se ma sul come».

Nell’audizione è emerso che il Burlo ha chiesto spazi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal progetto di Cattinara: «Ne stiamo cercando di nuovi – ha chiarito Dorbolò – per rispondere alla volontà di difesa della specificità e dell’eccellenza del nostro Istituto, che deve restare un punto di riferimento nazionale».

Il direttore dell’Irccs ha quindi lanciato l’allarme sull’attuale condizione dell’ospedale infantile: «In questi anni, quando sono stati chiesti fondi, ci è sempre stato risposto “tanto andrete a Cattinara”. Si è creata una situazione del tutto irrazionale e negli ultimi 14 anni calcoliamo un mancato finanziamento di oltre 13 milioni».

Risorse che avrebbero dovuto essere spese per l’ammodernamento delle strutture. Dorbolò denuncia allora «gravi criticità nella gestione delle attività assistenziali e gravissime difficoltà a ottemperare a prescrizioni di sicurezza: gli organi di controllo hanno fatto osservazioni che mettono a rischio interi segmenti fondamentali della nostra attività. Abbiamo la ginecologia senza bagni e condizioni di lavoro cattive in oculistica, odontostomatologia e gravidanza a rischio. La situazione delle sale d’attesa è disastrosa».

Il Burlo ha pagato anni di incertezza sull’inizio dei lavori di Cattinara e sulla loro durata. Ci si sta mettendo una pezza grazie allo stanziamento da 7 milioni con cui la Regione ha finanziato l’acquisto e la prossima ristrutturazione della sede dell’Opera di San Giuseppe, ma questa soluzione per Dorbolò «non risolve i problemi, anche se serve a garantire condizioni più tranquille per la transizione verso Cattinara».

Il cronoprogramma ha già visto iniziare le opere preliminari per la realizzazione del parcheggio previsto sotto il Burlo, la cui costruzione vera e propria prenderà il via nel giugno 2023, con consegna prevista quattro anni dopo. Il direttore si è soffermato infine sulla funzione da dare all’attuale sede del Burlo. Finora l’ipotesi più accreditata era l’alienazione delle palazzine per fare cassa, ma Dorbolò ha spiegato che «abbiamo avviato uno studio di fattibilità per decidere cosa fare degli edifici che lasceremo: stiamo pensando alla possibilità di dare risposte che il Sistema sanitario oggi non garantisce o che garantisce solo in parte su disturbi alimentari, disturbi di comunicazione e socializzazione, spetto autistico e disturbi dell’apprendimento».

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