Nel 2012 il caso del “no” alla Hack, il medico: «Rifarei ancora tutto»
TRIESTE. l rinnovo della patente, quando si superano gli 80 anni, costituisce sempre un’incognita. Lo sanno bene tanti triestini per i quali, a prescindere dalle condizioni di salute, la scadenza della patente diventa inesorabilmente motivo di stress. E a volte si possono verificare episodi come quello che vide protagonista, nella primavera del 2012, la più illustre delle ottuagenarie triestine: Margherita Hack, all’epoca 89enne. L’astrofisica si era rivolta al dottor Giuseppe Caragliu, stimato professionista e tuttora nella lista ufficiale dei medici abilitati a rilasciare i certificati per il rinnovo della patente a Trieste.
Considerata l’età (la Hack avrebbe compiuto 90 anni poche settimane dopo) Caragliu le aveva detto di non potersi occupare della visita ritenendo che fosse più opportuno e sicuro affidare direttamente alla Commissione medica locale la valutazione dell’idoneità. «Personalmente penso che 90 anni siano troppi per la patente – aveva dichiarato Caragliu –. Il medico nella sua esperienza ha il diritto di prendere anche queste decisioni. Non mi potrei perdonare di aver causato indirettamente un incidente».
A distanza di quasi otto anni non ha cambiato idea. «Io sono sempre stato molto attento nel mio lavoro, e lo rifarei – sottolinea Caragliu –. Resto dell’opinione che a quell’età non avrei potuto prendermi la responsabilità di dichiarare idonea, per due anni, una persona novantenne. Per casi del genere è giusto sia la commissione a pronunciarsi, potendo dare l’idoneità anche su base solo semestrale».
Caragliu, che ogni anno effettua un numero consistente di visite, conferma l’incremento nel numero di ultraottantenni che si presentano per ottenere l’idoneità alla guida. «Il fenomeno è direttamente proporzionale all’aumento della media anagrafica della città – rimarca –. Tra l’altro fino a una trentina di anni fa una persona che superava l’ottantina era già nell’ordine di idee di non guidare più, mentre adesso si vuol continuare anche ben oltre gli 80 anni. Quanto ai pazienti che visito, ci sono sicuramente non pochi ottuagenari con segni di decadimento cognitivo, ma non sottovalutiamo il numero di coloro che, anche grazie a stili di vita consoni, sono in buona forma».
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