Nei fondali di Lissa rinvenuti due aerei Usa e il piroscafo N. Maris

Gli aerei sono un bombardiere e un idrovolante abbattuti nella Seconda Guerra mondiale. La nave affondò nel 1932
Un’immagine del relitto del Michael N. Maris a 74 metri di profondità nelle acque di Lissa
Un’immagine del relitto del Michael N. Maris a 74 metri di profondità nelle acque di Lissa

SPALATO. Il "museo sommerso" intorno a Lissa, isola dalmata straricca di storia, non finisce di stupire. Nelle ultime settimane sono stati scoperti su questi fondali due velivoli, risalenti alla Seconda guerra mondiale e un piroscafo, affondato nel 1932.

Lissa, scoperto nei fondali il relitto di un B-24 Usa
Uno scorcio di Lissa

A rinvenire i tre relitti è stato Lorenz Marovic, proprietario del centro attività subacquee Manta di Comisa (isola di Lissa), non nuovo a episodi del genere avendo scoperto nel 2005 la carcassa della pirofregata Re d'Italia, speronata e affondata nella celebre battaglia di Lissa, il 20 luglio 1866.

Aiutato da un gruppo di pescatori di Comisa, Marovic si è dapprima accorto dei relitti dei due aerei e poi ha notato il piroscafo Michael N.Maris, colato a picco dopo avere urtato contro uno scoglio nel 1932 e che ora giace ad una profondità di 74 metri.

Da relitto a bomba ecologica, sos a Lissa

La nave, costruita nel 1899 a Glasgow e il cui primo nome fu Adriatico, costituisce il più grande relitto sui fondali intorno all'isola di Lissa. Marovic non ha comprensibilmente voluto rivelare la posizione dei tre siti. «La nave è a una quota batimetrica di 74 metri - è quanto dichiarato dal noto sub - mentre i due aerei si trovano rispettivamente alle profondità di 107 e 94 metri».

Grazie all'aiuto degli esperti, è stato appurato trattarsi di un bombardiere Consolidated B24 Liberator, che sorvolava spesso questa porzione della Dalmazia, e di un idrovolante del tipo Catalina, prodotto dalla citata Consolidated, e che veniva utilizzato per operazioni di pattugliamento e soccorso.

Il bombardiere è piombato in mare inabissandosi a 107 metri, mentre il più piccolo idrovolante è posato su un fondale a 94 metri di profondità.

«Il 26 settembre, subito dopo il rinvenimento delle tre carcasse - ha precisato Marovic - ho avvertito il competente ministero croato. Spetta agli organismi di Zagabria intraprendere i passi necessari, intervenendo in tempi sufficientemente rapidi in quanto si tratta di scoperte preziose per il turismo subacqueo». Oltre ad avere rinvenuto il relitto della Re d'Italia, Marovic può vantarsi di avere tirato fuori dall'oblio - sempre sui fondali di Lissa - ciò che resta del piroscafo austroungarico Zagreb.

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