«Nei due ospedali carenza cronica di 70 infermieri»

Il Nursind: «L’Ass isontina ha rinforzato le schiere degli Oss». Nel 2014 sono andati in pensione 24 professionisti
Personale medico e infermieristico
Personale medico e infermieristico

«La coperta è cortissima. Ci portiamo dietro una cronica carenza di infermieri di almeno 70 unità. E a questo dato va aggiunta la politica aziendale che ha portato all’assunzione di più operatori socio-sanitari che infermieri. La situazione è difficile».

Luca Petruz, segretario provinciale del Nursind, non fa troppi giri di parole e va dritto al segno. Il personale infermieristico degli ospedali di Gorizia e Monfalcone è ridotto all’osso: chi lavora è sottoposto a turni di lavoro massacranti e a dosi massiccie di stress. «La situazione, purtroppo, non è migliorata. Peraltro, nell’ambito dell’Azienda sanitaria isontina, c’è una perculiarità che non trova riscontro nelle altre realtà sanitarie regionali. Ovvero: si è sempre preferito potenziare le schiere degli Oss (operatori socio sanitari), “dimenticando” gli infermieri. E oggi i nodi vengono al pettine perché la nostra categoria è numericamente insufficiente soprattutto in certi reparti particolarmente delicati», allarga le braccia Petruz.

La gestione delle risorse umane

Ma non ci sono soltanto riscontri sindacali relativamente alla situazione del personale al lavoro al San Giovanni di Dio a Gorizia e al San Polo di Monfalcone. In aiuto “corrono” i dati del Piano attuativo locale relativo al 2014 dell’Ass isontina, facilmente scaricabili dal sito web, di recente completamente aggiornato, dell’Ass isontino.

Alla voce “Gestione delle risorse umane: manovra del personale” c’è un (lungo) elenco del personale che è andato in pensione nel corso del 2014. Nell’anno ancora in corso hanno terminato la loro carriera lavorativa 24 (contratti a tempo indeterminato) fra medici, infermieri, assistenti sanitari, cui vanno aggiunte altre trenta cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo determinato. Uno spaccato è contenuto nel grafico che pubblichiamo nel grafico in alto.

Indubbiamente si prefigura una situazione difficile e un plauso va al personale sanitario “sopravvissuto” che si danna l’anima pur di mandare avanti la baracca, a Gorizia così come a Monfalcone. Fra il personale in quiescenza ci sono 13 infermieri, oltre a medici, assistenti sanitari, assistenti e collaboratori amministrativi.

I tempi determinati

C’è un altro elemento di grande rilevanza. «Si segnala ancora che le cessazioni presunte dei rapporti di lavoro a tempo determinato che dovrebbero intervenire nell’esercizio 2014 ammontano a complessive 30 unità», si legge ancora nella manovra del personale contenuta nel Pal. Sempre nel Piano attuativo locale 2014 ci sono ulteriori elementi interessanti. Si specifica, infatti, che dal gennaio scorso è stato «immesso in servizio a seguito di provvedimenti già adottati da questa amministrazione nel corso del presente esercizio e/o di intese già intervenute con le Aziende di provenienza degli interessati, programmate nel puntuale rispetto delle linee di gestione in vigore per l’anno 2013, e della compatibilità di bilancio: tre medici di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza (due dei quali già in servizio a tempo determinato); un farmacista (già in servizio a tempo determinato, con provvedimento di assenso al trasferimento già adottato); due psicologi (uno dei quali già in servizio a tempo determinato), un tecnico sanitario di radiologia medica (già in servizio a tempo determinato).

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