Negozi, il Comune di Gorizia taglia i canoni d’affitto

Diminuzione del 17%. Il provvedimento vale per una ventina di attività del centro. Romoli: «I proprietari seguano il nostro esempio. Il comparto è in forte sofferenza ed è necessario agevolare un’intera categoria»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 16.02.2012 Negozi via Boccaccio - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.02.2012 Negozi via Boccaccio - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Il Comune di Gorizia dà il buon esempio. E decide di ridurre il canone d’affitto dei negozi di sua proprietà, concentrati tutti all’interno e attorno al mercato coperto di via Boccaccio. Il taglio è del 17,76%: in sostanza, locali che pagavano sino a ieri più di 400 euro al mese di locazione verseranno d’ora in avanti agli sportelli comunali 329 euro. Chi, invece, aveva un canone che superava decisamente gli 800 euro, staccherà nel prossimo futuro un assegno da 666 euro. In tempi di crisi e di pressione fiscale senza precedenti, è un aiuto certamente da non sottovalutare. A beneficiarne una ventina di attività.

Per presentare l’iniziativa che va esattamente nella direzione di quanto auspicato dall’Ascom-Confcommercio nelle scorse settimane, è stata convocata ieri mattina in quattro e quattr’otto una conferenza stampa. Presenti il sindaco Ettore Romoli e l’assessore alle Attività econonomiche Arianna Bellan. Chiare le premesse. «I commercianti devono fare già i conti con una pressione fiscale notevolissima. Il Comune ha deciso di fare la sua parte e si augura che anche tanti piccoli proprietari privati seguano l’esempio - le parole del primo cittadino -. E allora, proprio con quest’intento, convocheremo nuovamente i vertici di Confedilizia per vedere se ci sono gli spazi per un’iniziativa generalizzata. I negozianti continuano a denunciare, in alcuni casi, canoni d’affitto altissimi. Riuscire a calmierarli sarebbe un ottimo risultato».

L’assessore Bellan, dal canto suo, ha ricordato che l’iniziativa non sarà indolore per le casse municipali in quanto comporterà comunque un (piccolo) sacrificio per il Comune. «Sono entrate che andiamo a tagliare e, in un momento di grandissima difficoltà come quello odierno, non è stato facile prendere questa decisione. Però, abbiamo ritenuto che il segnale andava dato. L’importante è che l’iniziativa non resti isolata: sarà nostra cura sensibilizzare i piccoli proprietari a imitare il nostro esempio». Come detto, i negozi interessati sono quelli che si trovano all’interno e attorno al mercato coperto: si affacciano sia su Corso Verdi che su via Boccaccio.

La Bellan ha anche ricordato gli altri interventi messi in piedi per rilanciare economicamente la città: dalla richiesta di riconoscimento della Zona franca urbana («Tutta la documentazione necessaria è stata presentata a Roma») all’accordo con gli artigiani che ha permesso di introdurre tariffe calmierate per le famiglie in difficoltà; dallo snellimento dell’iter burocratico delle pratiche commerciali («A breve ci saranno novità») alla disponibilità a rivedere la pianificazione sul traffico.

E proprio sul Piano del traffico, Romoli ha ripetuto una frase-cavallo di battaglia. «Gli altri - riferendosi all’opposizione - hanno sempre preferito pianificare. Noi abbiamo realizzato le opere». Comunque, «siamo pronti a discuterne: non però sull’isola pedonale di Corso Verdi. Chi vuole riaprirla al traffico, dovrà passare sopra al mio cadavere». Più chiaro di così...

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