Negli asili di Monfalcone oltre il 65% di bambini stranieri
MONFALCONE Sono quasi 700 le iscrizioni ricevute dalle materne, primarie e medie di Monfalcone per bambini che devono fare il loro primo ingresso nei tre ordini di scuola. Se elementari e medie sono in grado di soddisfare tutte le domande avanzate dai genitori, le scuole dell’infanzia continuano a essere in overbooking, stando ai dati presentati dall’assessore all’Istruzione Antonio Garritani alla prima commissione consiliare chiamata ad ascoltare la relazione del Garante comunale dell’infanzia Francesco Orlando.
In attesa della realizzazione della “nuova” Collodi a largo Isonzo, che non sarà però a disposizione prima dell’anno scolastico 2020-2021 visto che i lavori inizieranno a primavera inoltrata, e del ritorno alla funzione originaria dell’ex materna di via Valentini-via delle Mandrie, la capienza delle scuole dell’infanzia anche il prossimo anno scolastico non sarà sufficiente. Le domande di iscrizione sono state in totale 261 contro i 184 posti a disposizione, con un sovraccarico più evidente, comunque per le realtà insediate in pieno centro e quindi le sezioni della Collodi in trasferta nella primaria Duca d’Aosta (ormai da cinque anni) e nell’ex scuola paritaria di via Roma, transitata al Comune per la gestione dell’immobile e dei servizi accessori e allo Stato per la didattica.
Meno pressione c’è, invece, sulle scuole decentrate, come quelle di via Primo maggio, via della Poma e, soprattutto, via Gramsci (traversa di via Crociera), dove addirittura le domande sono state inferiori ai posti utili (22 contro 36). Alle primarie tutte e 202 le richieste sono state accolte con il quadro delle iscrizioni a confermare la scomparsa del tempo normale alla Duca d’Aosta, dove le 56 iscrizioni consentiranno però di formare sempre tre prime a tempo pieno. Il record di ingressi alla media Giacich (127 richieste) non sembra aver messo in difficoltà l’istituto, che formerà 6 classi prime contro le 4 della media Randaccio, dove le iscrizioni sono state 84. Dati che confermano il trend dell’inversione di gradimento dei genitori rispetto alle medie cittadine.
Il tema scuola a Monfalcone continua comunque a non prescindere dall’assetto demografico della città: il 65% del totale delle domande presentate per l’infanzia riguardano bimbi con origini straniere, dato che scende al 45,90% alle primarie e al 39,77% alle medie. «In prospettiva la percentuale nei prossimi anni sarà più consistente anche nelle scuole dell’obbligo – osserva il garante dell’infanzia, Orlando – ed è quindi fondamentale sì garantire da un lato l’accesso alla scuola dell’infanzia, ma dall’altro anche fare sì che sia un efficace “prologo” alle primarie». Orlando definisce «ormai superato l’accordo siglato lo scorso anno dall’amministrazione comunale con i due istituti comprensivi», preannunciando però una nuova intesa. «Ci sarà un nuovo accordo – spiega –, facendo tesoro dell’esperienza passata».
Di certo già da alcuni mesi si è attivato un sistema territoriale di cui a inizio marzo ha inoltre tirato le fila il prefetto Massimo Marchesiello, portando i Comuni del territorio a dare la propria disponibilità all’accoglienza dei bambini stranieri che non avessero la possibilità di frequentare la materna a Monfalcone. Sarà poi da vedere se e quante delle famiglie coinvolte decideranno di usufruire della possibilità. «Anche a noi piacerebbe mandare tutti i bambini nella scuola di quartiere, ma i numeri non lo consentono», afferma l’assessore all’Istruzione Garritani, che non nasconde la propria delusione per la scarsa partecipazione alla commissione di mercoledì. Fatta salva quella del consigliere comunale de La Sinistra Cristiana Morsolin, «l’unica impegnatasi in un dialogo nella riunione». —
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