Nebbia-killer a Gorizia, indagato imprenditore sloveno

Già notificato l’avviso al conducente del mezzo che ha investito e ucciso l’ottantenne goriziano alla Casa Rossa
L'auto che ha investito e ucciso l'80enne
L'auto che ha investito e ucciso l'80enne

GORIZIA È risultato negativo all'alcoltest, ma è indagato d'ufficio per omicidio colposo l'automobilista sloveno che martedì pomeriggio ha investito e ucciso nella zona di Casa Rossa l'ottantenne goriziano Umberto Parisi. Le condizioni dell’anziano erano subito apparse disperate, tanto che un paio di ore più tardi è deceduto al reparto di rianimazione all’ospedaledi Udine.

Il giorno dopo l'incidente emergono i dettagli della tragica vicenda avvenuta all'altezza dell'incrocio tra le vie Kugy, Cravos e Blaserna. Secondo le ricostruzioni della Polizia stradale, la vittima è stata investita dall'Audi A6 Avant quando aveva quasi completato l'attraversamento dell'ampia carreggiata. Dal comando di via Pola hanno confermato anche che Parisi non camminava sulle strisce. Su via Kugy, l'attraversamento pedonale più vicino è quello alla rotonda con l'incrocio sulle vie Alviano e Giustiniani; su via Blaserna è, invece, quello al semaforo con le vie Vittorio Veneto e Terza Armata.

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Il luogo dell'incidente risulta dunque ad oltre cento metri di distanza dalle strisce. L'articolo 190 del Codice della strada, al comma 2, specifica che quando queste "non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé e per gli altri".

Il dettaglio non modifica le responsabilità penali dell'investitore, ma potrebbe rilevarsi importante sotto il profilo del risarcimento alla famiglia in sede civile. Per questo l'ufficio incidenti della Postrada sta analizzando la dinamica nei minimi dettagli. Alla guida del veicolo si trovava un imprenditore quarantanovenne di Sempeter-Vrtojba (M.K. le sue iniziali). Di certo al momento dell'incidente la nebbia avvolgeva la zona, la visibilità era scarsissima. Questo può essere un punto a favore dell'automobilista sloveno, ma il fatto che l'impatto sia avvenuto sul lato destro del veicolo dimostra che il pedone aveva quasi completato il suo attraversamento e l'ampiezza della carreggiata pone in una posizione scomoda M.K..

Per consentire agli investigatori di analizzare tutti i dettagli il veicolo è stato posto sotto sequestro. A disposizione dell'autorità giudiziaria si trova anche la salma di Parisi. Per confermare le cause del decesso, nei prossimi giorni verrà disposto l'esame autoptico sul corpo della vittima. Solo successivamente il magistrato concederà alla famiglia il nulla osta alla sepoltura.

Parisi aveva lavorato come responsabile dell'ufficio acquisti della Safog. Dopo la chiusura dell'impianto di via Brigata Casale, aveva concluso la sua carriera professionale alla Danieli di Buttrio. Lascia la moglie Margherita e i figli Marco e Maura. L'uomo era uscito di casa attorno alle 16 per fare una passeggiata ed è stato investito due ore più tardi. Attraversare la strada nel punto dove è avvenuto l'incidente è pericoloso anche i condizioni ideali di visibilità: la larghezza della carreggiata, l'ampiezza della curva e la scarsa densità abitativa, uniti alla presenza della pista ciclabile, invitano gli automobilisti a schiacciare il piede sul pedale dell'acceleratore. A parte il rischio di incorrere in un autovelox, in quel tratto non ci sono altri particolari pericoli. Con la nebbia però tutto cambia.

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