Navi da crociera, da Trieste Dipiazza tende la mano a Venezia: «Il nostro porto è a disposizione»
Il sindaco annuncia la telefonata a Brugnaro dopo lo spostamento del traffico crocieristico dal canale della Giudecca: «Aiuto pronto». La Marittima regge 70-80 toccate. Ma è rischio congestione

Costa Diadema, "Regina del Mediterraneo", nuova ammiraglia di Costa Crociere attraccata oggi a Trieste, primo Porto raggiunto dalla nave dopo la partenza dallo stabilimento Fincantieri di Marghera (VE) dove è stata costruita - Stazione Marittima, Trieste 31/10/2014
TRIESTE Roberto Dipiazza tende la mano al collega veneziano Luigi Brugnaro: «Se Venezia ha bisogno, Trieste la aiuterà». La tempestività del primo cittadino giuliano non è casuale. Vediamo perchè.
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In seguito all’incidente alla Giudecca, la Prefettura di Venezia ha già incaricato la Capitaneria di porto lagunare di spostare temporaneamente il traffico crocieristico nel canale Vittorio Emanuele III, soluzione peraltro da tempo allo studio. Bene. Ma come si comporteranno le compagnie “cruise” in conseguenza del danno all’immagine derivante dal sinistro e delle presumibili difficoltà operative legate alla modifica dei percorsi acquei? In realtà il punto di caduta del quesito è un altro: le grandi organizzatrici del turismo marittimo prenderanno in considerazione la possibilità di avere un approdo alternativo alto-adriatico individuabile - se non altro per ragioni tecniche - a Trieste? E Trieste sarebbe pronta a ospitare, perlomeno alcuni mesi, un dirottamento parziale del cospicuo traffico veneziano? Mercoledì 5 si riunisce il cda di Trieste terminal passeggeri: l’ordine del giorno è un altro ma l’argomento non sembra così impertinente.
Ancora in assenza di puntuali indicazioni dalle autorità veneziane sul futuro crocieristico lagunare, si possono elaborare solo ipotesi “al buio”, a mero scopo orientativo. Ciò doverosamente premesso, gli esperti triestini ritengono che la Stazione marittima, utilizzandone le banchine nord e sud, sia in grado, da qui alla fine di ottobre, di accogliere 70-80 toccate di navi. Per un totale di 200-250 mila passeggeri. La stima si concentra sulla disponibilità dei fine settimana, che nel periodo giugno-ottobre sono una ventina. La valutazione riguarda una media potenzialità di ormeggio attorno alle quattro unità per ogni week-end: un conto approssimativo che tiene comunque presente il calendario di arrivi/partenze alla Marittima.
Alcune compagnie (si parla di Costa e Rccl) avrebbero già telefonato ai referenti triestini per saggiare le disponibilità locali. Gli esperti consultati considerano anche la possibilità di utilizzare l’ormeggio 57 alla radice del Molo VII: non va dimenticato che il Settimo, per quanto concerne il traffico container, è cogestito da Msc, la cui costola crocieristica “tocca” Venezia (“Opera”, coinvolta nell’incidente, appartiene alla flotta Aponte). Certo, il “57” avrebbe bisogno di qualche intervento per rendersi un po’ più accogliente di quanto lo sia oggi. Si presume che un paio di settimane sarebbero sufficienti all’occorrenza.
Già. Ma se spostare le navi potrebbe essere relativamente agevole, spostare il popolo “cruise” è altrettanto semplice? Viene spiegato che in fondo non sarebbe poi così difficile: qualcuno arriva in auto, le compagnie sono in grado di modificare parte dei voli e gli itinerari dei pullman. Ci sarebbe però il problema della clientela statunitense, in arrivo al veneziano “Marco Polo”, quindi da trasferire a Trieste.
Ultima ma non ultima questione: le Rive triestine sono pronte a sostenere, tra il venerdì e la domenica di ogni settimana estiva, l’urto di circa 10 mila turisti ulteriori? Traffico, parcheggi... Che fare? Come anticipato, Dipiazza non batte ciglio: «Domani (oggi ndr) telefono a Brugnaro e metto Trieste a sua disposizione. Se Venezia è in difficoltà, noi la aiuteremo». La gestione dell’eventuale emergenza non lo spaventa: «Se adesso impieghiamo 2 minuti 20 secondi per percorrere le Rive da piazza Libertà fino a Campo Marzio, vorrà dire che ci metteremo un po’ di più. Verificheremo le possibilità di parcheggio studiando gli spazi disponibili in Porto vecchio. Senza perderci in un bicchiere d’acqua». —
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