Nave ospedale mai arrivata a Trieste, l’armatore presenta il conto: fattura da 246 mila euro, ma Asugi non paga

Rischia di sfociare in battaglia legale il braccio di ferro tra Gnv e autorità sanitarie dopo lo stop all’arrivo di Allegra 
La nave Gnv Allegra
La nave Gnv Allegra

TRIESTE Una fattura da 246 mila euro relativa a lavori sostenuti per allestire la Gnv Allegra, in vista della trasformazione in traghetto Covid. La compagnia Grandi navi veloci ha presentato il conto ad Asugi, inviando appunto una richiesta di pagamento ad hoc. Richiesta che l’azienda però ha rispedito al mittente contestando a tal proposito l’assenza di contratti firmati. Il braccio di ferro potrebbe a questo punto sfociare in battaglia legale.

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La nave Gnv Allegra


La vicenda, come noto, era iniziata lo scorso aprile quando Gnv era stata allertata in relazione alla necessità di avere un luogo dove spostare gli ospiti delle case di riposo triestine risultati positivi, sul modello di quanto già fatto a Genova. La compagnia del gruppo Msc aveva messo a disposizione la Gnv Allegra a fronte di un costo di 4,2 milioni di euro per sei mesi di cui 2,6 milioni coperti dalla Protezione civile nazionale. Una decisione tecnica, l’hanno definita più volte Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi, su cui la politica non doveva intervenire. Ne è scaturito un tira e molla durato quasi due mesi fino al definito abbandono del progetto datato 19 maggio.

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Il caso è tornato d’attualità dopo l’interrogazione presentata in aula dal consigliere dem Francesco Russo proprio per avere chiarimenti sui possibili costi sostenuti per questa operazione. Ieri Riccardi ha dato lettura in aula della lettera inviata il 21 maggio dal direttore generale di Asugi Antonio Poggiana alla società nella quale «si diffida formalmente Gnv dall’emettere la nota di addebito preannunciata il 12 maggio», in quanto non è mai stato firmato il contratto di noleggio. Gnv aveva inviato due lettere il 13 e il 19 maggio ad Asugi nelle quali chiedeva un «rimborso dei costi vivi sostenuti» quantificati in 246.861 euro.

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«La risposta di Riccardi - spiega Russo - è la dimostrazione di come tutta l’operazione rischi di lasciare strascichi anche di tipo giudiziario. Sarebbe bastato ascoltare le opposizioni, sempre molto critiche rispetto a una soluzione non sostenibile, risparmiandosi una telenovela che ha lasciato con il fiato sospeso tanti anziani e i loro familiari. Oggi (ieri, ndr) abbiamo assistito all’ennesima mancanza di trasparenza e l’impressione è che siano state date delle garanzie politiche ad un armatore avveduto il quale altrimenti non avrebbe avviato i lavori di riqualificazione sulla nave». Da parte sua Gnv, contattata, preferisce non commentare e ora la vicenda potrebbe passare nelle mani degli uffici legali.

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Sempre sul fronte residenze per anziani ieri in aula, su sollecitazione del dem Roberto Cosolini, è stato confermato il via libera alle visite dei parenti ma solo per gli ospiti Covid negativi e con norme rigide per evitare possibili contagi.



Intanto Andrea Ussai (M5s) ha sollevato il problema della qualità dei pasti all’interno delle strutture Asugi: «È arrivata l’ennesima proroga fino al 2021 del contratto di appalto alla società veneta Serenissima ristorazione. Già nella scorsa legislatura, attraverso una mozione, avevo proposto di privilegiare pasti prodotti in “modalità espressa” all'interno degli ospedali oppure preparati il giorno stesso vicino alle sedi ospedaliere, garantendo tempi rapidi per la consegna tra la fine produzione e la fornitura, in modo da preservare la qualità dando lavoro sul territorio». Riccardi ha precisato che il contratto potrebbe concludersi prima qualora Arcs facesse una nuova gara mentre è cura di Asugi assicurare il controllo e la vigilanza del servizio di ristorazione e il rispetto delle prescrizioni previste dal vigente Capitolato speciale d'appalto. —


 

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