Nave ospedale, la Protezione civile nazionale ne coprirà la spesa. Ma il suo arrivo resta un mistero

Nella mattinata di giovedì 5 maggio Riccardo Riccardi conferma in Consiglio regionale l'okay ai finanziamenti che garantiranno una copertura del servizio per sei mesi. Quando l'unità arriverà e quando entrerà in servizio resta però ancora un'incognita

TRIESTE Sarà la Protezione civile nazionale a coprire la spesa - complessivamente 4,2 milioni di euro per sei mesi secondo la Regione - della nave ospedale Gnv "Allegra", attesa a Trieste per essere utilizzata dall'Asugi come struttura sanitaria che garantirà  cura e assistenza agli anziani positivi al Covid-19. 

Lo sblocco dei fondi da Roma (la Protezione civile nazionale per ora ha dato la disponibilità di 2,6 milioni sulla cifra complessiva) l'ha annunciato oggi - martedì 5 maggio, a Udine in Consiglio regionale - il  vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Non è però ancora chiaro né quando la nave arriverà da Napoli, dove resta ormeggiata, né tantomeno quando diventerà operativa. E sì che le trattative con la società armatrice Gnv sono iniziate ormai più di tre settimane fa, precisamente il 13 aprile scorso, lunedì di Pasquetta, per poi essere rivelate alla stampa il fine settimana del 18 aprile.

Riccardi oggi ha comunque chiarito diversi punti, evidenziando innanzitutto come "quella adottata dall'Asugi, con il parere positivo del Dipartimento di prevenzione, sia la soluzione migliore in questo momento dell'emergenza perché consente di dare una risposta immediata alle esigenze del territorio triestino". E poi giù con i dettagli del ragionamento, in risposta soprattutto, ma non solo, al Pd, erettosi sulle barricate per una decisione che non condivide affatto.

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"Prima di individuare la scelta della Allegra - così Riccardi - sono state valutate diverse opzioni, tra cui gli alberghi della zona, il palazzetto dello sport a Chiarbola; il centro congressi del Molo IV, la ristrutturazione del 14esimo e 15esimo piano di Cattinara e anche il ricorso ad altre strutture residenziali per anziani. Tutte queste soluzioni non hanno però dato riscontro positivo, a causa degli importanti interventi di adeguamento da realizzare in urgenza per soddisfare i requisiti richiesti".

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"Per garantire 168 posti per sei mesi all'interno dell'Allegra - ancora l'assessore - si prevedono 4,2 milioni di euro di costi, mentre la riconversione delle strutture del Molo IV, del Palachiarbola e del 14esimo e 15esimo piano di Cattinara, con una disponibilità di soli 123 posti letto, avrebbe richiesto 7,9 milioni di euro. Secondo quanto preventivato, il costo per ogni singolo paziente ospitato sulla nave sarà di 96 euro al giorno, contro i 143 euro al giorno delle strutture residenziali presenti sul territorio triestino".

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"Questa scelta è frutto di attenta e meticolosa analisi delle necessità di salute delle persone anziane del territorio dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontino ed è stata assunta anche sulla base di dell'esperienza già attuata in Liguria. La 'Allegra' garantisce la possibilità di graduare l'offerta di assistenza in moduli da 50 posti letto, fino a un massimo di 180 e assicura anche la sicurezza dei percorsi e la compartimentazione in base ai livelli assistenziali in una sede isolata da contesti abitativi e lavorativi. Utilizzando una nave l'Asugi - ha aggiunto il vicegovernatore - può, in tempi rapidi, avere una struttura dotata di adeguati spazi per costruire percorsi sicuri e unidirezionali nella gestione dei pazienti, l'isolamento e la non comunicabilità tra le aree 'safe' e 'unsafe', ma anche di garantire modularità e flessibilità nel caso fosse necessario un ampliamento progressivo e graduale. Inoltre - ha concluso Riccardi - una sede unica consente di migliorare il controllo della diffusione dell'infezione e ottimizzare la gestione logistica, del personale e dell'offerta assistenziale e, elemento non trascurabile, una facile dismissibilità al superamento della fase emergenziale".

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Il vicegovernatore ha quindi sottolineato che "è necessario trasferire in breve tempo le 118 persone positive al Covid-19 che si trovano nelle strutture per anziani promiscue di Trieste, alle quali si aggiungono altri 37 soggetti in attesa di dimissione dall'Ospedale Maggiore, Salus e Sanatorio Triestino. Stiamo inoltre effettuando uno screening complessivo che sta evidenziando la necessità di spostare anche altri anziani, fino a 170, quindi ricorreremo alla nave per trasferire i soggetti malati dalle strutture che non possono garantire un adeguato isolamento per contenere la diffusione del virus e utilizzeremo altre due realtà, la Igea e la Mademar, che garantiscono una disponibilità di altri 100 posti letto complessivi".

Per le necessità del traghetto, l’Azienda sanitaria ha stabilito di assumere 140 infermieri e oss per un massimo di sei mesi: la prima parte è già stata reperita dalla cooperativa Arkesis, ma non mancano dubbi sulle procedure, se l’impresa ha diffuso il suo avviso alcuni giorni prima che l’Asugi pubblicasse il bando.

L'opposizione. E se la burocrazia pensa al sopracciglio alzato della Corte dei conti, pesa anche il dato politico, con il dem Boccia non sordo alle critiche del Pd triestino e regionale. La deputata Debora Serracchiani ha depositato ieri un’interrogazione alla Camera: «Sorgono dubbi – dice – che la nave sia l’unica soluzione, a meno che il ritardo nell’adozione di altre e più tempestive misure non ponga la Regione nella condizione di essersi privata di alternative, quali convenzioni con alberghi o ristrutturazione di spazi preesistenti, come avvenuto altrove». L’ex presidente chiede al governo di sapere quali siano i «soggetti tecnico-scientifici» che hanno consigliato l’ipotesi alla giunta Fedriga e se la «ritengano giustificata dall’urgenza», a due mesi dal primo decreto sull’emergenza Covid.

L’attacco è concentrico. In una diretta social il consigliere Pd Francesco Russo sottolinea che «una nave lazzaretto è l’ultimo luogo dove vorremmo fosse ospitato un nostro parente: con oltre sette milioni per sei mesi, è davvero la scelta più efficiente, quando in Lombardia e Toscana si utilizzano alberghi? Gli alberghi triestini avevano proposto 400 posti a 40 euro al giorno a persona, contro i 150 euro della nave a pieno carico. Riccardi e Fedriga spesso non rispondono alle domande e, nonostante il 17 marzo il direttore dell’Itis gridava all’emergenza, ancora non sappiamo quale sia la tempistica dei tamponi nelle case di riposo». L’ex sindaco Roberto Cosolini ricorda che «alcune rsa hanno messo a disposizione cento posti: perché l’Asugi continua a lasciare i positivi nelle case di riposo? Quali sono inoltre le residenze interessate dai contagi? Non lo si dice, ma sarebbe doveroso, per evitare il panico nelle famiglie che vivono in condomini con presenza di case per anziani».

Fuoco amico sulla giunta arriva infine dal forzista Bruno Marini: «La nave ospizio è una scelta negativa ed è ormai una farsa. Se ne parla da Pasqua, ma in tutto questo tempo gli alberghi sarebbero stati pronti se l’Azienda sanitaria non avesse assurdamente concesso cinque giorni di tempo per i lavori di adeguamento».—

 

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