Nave Al Filk detenuta a Monfalcone, la Capitaneria diffida l’armatore
MONFALCONE. A seguito delle precarie condizioni di vita dei marittimi segnalate a bordo della Al Filk, la nave detenuta dall’8 febbraio a Portorosega per il riscontro di 61 carenze da parte della Direzione marittima di Trieste, e oggetto anche di un successivo sequestro giudiziario della Procura di Gorizia per presunte irregolarità su atti o certificazioni, la Capitaneria di porto di Monfalcone ha svolto un recente sopralluogo.
Le verifiche hanno portato l’autorità a emettere una diffida nei confronti dell’armatore, con ultimatum di risposta entro domani, venerdì 6 settembre.
Il provvedimento è teso a individuare modalità di rimpatrio del personale.
La situazione sullo scafo battente bandiera Tanzania, ormeggiato all’accosto 1, è precipitata il 2 agosto, quando il generatore ausiliario si è guastato e a bordo è scaturito un generale black-out.
I pezzi di ricambio giunti per la riparazione si sono dimostrati inadatti e il personale è rimasto senza fornelli, frigoriferi, illuminazione e perfino nell’impossibilità di fare una doccia (per l’igiene degli 11 marittimi viene attualmente usato un bidone da 200 litri di acqua prelevata dai piazzali, su gentile concessione degli operatori). Di qui le verifiche avviate dalla Capitaneria di porto di Monfalcone.
Riproduzione riservata © Il Piccolo