Nautofono in pensione, diportisti a rischio
GRADO L’Isola di Grado non ha più il nautofono che entrava in funzione per aiutare i naviganti in caso di nebbia. La manutenzione ordinaria annuale era di circa mille euro, quella straordinaria saliva a 3 mila. Cifre irrisorie se si pensa all’utilità del nautofono in caso di nebbia. Soprattutto un tempo quando sui pescherecci, ma anche sulle barche da diporto, non c’era alcuna strumentazione come i radar. Ma da qualche giorno il nautofono non c’è più. È stato dismesso in quanto questa strumentazione dovrebbe essere impiegata “esclusivamente per avvisi di pericolo e non più come ausili alla navigazione” (questa la motivazione della “Iala Naviguide” risalente ancora al 2006).
Quello di Grado era posizionato alla fine della scogliera della Costa Azzurra. Ora è rimasto il cippo di demarcazione fra Demanio Marittimo e acque interne. Il nautofono, amato e odiato dai residenti della zona, percxhè quando entrava in azione automaticamente emettendo il caratteristico suono (una sirena ovattata come può essere una tromba con la sordina) disturbava il sonno del rione. In verità era uno strumento indispensabile per far intuire ai naviganti immersi nella nebbia quale fosse la direzione da prendere per rientrare in porto.
Nei primi anni’60 per aiutare i pescatori e farli rientrare in porto era uscita in mare più volte la goletta scuola dell’istituto professionale di Grado che era l’unica ad essere dotata di radar. Oggi il nautofono non c’è più, è stato dismesso, non funzionava da un po’di tempo – anche se in realtà sarebbe ancora stato utile in quanto non si è tenuto conto della laguna dove anche ieri mattina la nebbia era ancor più fitta, un vero e proprio muro, di quella che ha avvolto Grado, specialmente nelle prime ore del mattino. Anche da questo particolare e suggestivo ambito che è la laguna ci sono persone che spesso devono fare rientro a Grado e che si trovano immerse nella nebbia. Persone che utilizzano la batela o piccoli scafi che non possono essere dotati delle moderne attrezzature. È già difficile uscire dall’intricata rete di canali e canaletti della laguna ma quando si è riusciti in questo è necessario avere una “guida” per imboccare esattamente il canale.
Una guida che indicava la strada come poteva essere il nautofono. A dire il vero anni fa Circomare aveva anche fatto la proposta alla cooperativa pescatori e a vari gruppi gradesi legati al mare e alla laguna di accollarsi le spese per mantenerne la gestione. Evidentemente nessuno è stato disponibile.
Questo “oggetto misterioso” (una marea di turisti si son chiesti a cosa servisse) era diventato anche il punto di ritrovo per tante coppiette che si davano appuntamento proprio in quel punto. —
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