«Natura, cibo, cultura: ti aspettiamo»: i triestini pronti ad adottare Donatella

I consigli dei lettori alla futura pensionata milanese che ha chiesto al Piccolo se valga la pena trasferirsi da queste parti 
Lasorte Trieste 27/09/19 - Dal Faro della Vittoria, L'Ora Blu, Panoramiche, Barcola, Strada del Friuli
Lasorte Trieste 27/09/19 - Dal Faro della Vittoria, L'Ora Blu, Panoramiche, Barcola, Strada del Friuli

TRIESTE «Cara Donatella, qui troverai tutto quello che vuoi. Mare, monti, ristoranti, caffè, osterie, negozi, poco traffico, aria pulita, passeggiate nel verde Carso, librerie, un buon servizio di trasporto pubblico, una buona sanità... Più viaggio il mondo, più mi rendo conto di quanto è bello vivere a Trieste. Donatella, allora, cosa aspetti a raggiungerci? » . Con l’invito firmato da Alessandro D.B., chiunque vorrebbe avere le valigie già pronte per trasferirsi a Trieste.

Per ora sono tante le “raccomandazioni” in favore di questa città depositate sul web dai lettori dopo la lettera inviata dall’imminente pensionata Donatella, che dopo aver trascorso 30 anni a Milano ha chiesto al direttore del Piccolo, Enrico Grazioli, quali potrebbero essere la ragioni e le opportunità per tornare a Trieste, dove negli anni Ottanta trascorse quattro anni da studentessa universitaria, e mettere radici.

«Trieste è rimasta una città spettacolare, dal grande fascino, elegante e sportiva, con un’intensa vita culturale. Fiore all’occhiello i servizi, l’educazione e l’apertura mentale di una comunità mitteleuropea», consiglia Marilena Appiano. Entusiasta il giudizio di Rosanna Marin – «Mare, montagna, storia, architettura, crocevia di culture. . . magica la mia città!» – più pacato, ma sempre convincente Romano Schabl – «È abbastanza grande per farti perdere ma non tanto grande da farti sentire persa. E poi c’è il mare» – strategica Cosetta Crasnich – «Trieste, oltre che essere bellissima, è umana, conviviale, “leggera” (nel significato migliore). Ed è piena di arzilli anziani che si ritrovano a Barcola d’estate e nei circoli d’inverno. Avere il mare a disposizione è un balsamo per l’anima». C’è poi chi come Maria Sofia Perhauz ricorda la particolare orografia che caratterizza la città: «Venga, se ha buone gambe! Camminarci è un piacere, con il godimento di bellissimi scorci. Consulti però prima le sue ginocchia se non vuole essere vincolata ad autobus (buoni) e taxi».

Ma insomma, davvero tutti promuovono Trieste? «Veramente non ci sono particolari motivi, salvo la bellezza della posizione», obietta Bruno Pamfili.

Nello Parisi, invece, pur apprezzandola e consigliando di «acquistare una casa anche qui», la definisce «culturalmente alquanto decaduta».

C’è poi chi, come Triestino Patocco, scinde la città dai suoi abitanti: «Trieste? Unica e bellissima esteticamente, come il Carso e il mare. I triestini? Da evitare».

Ricordando che il dibattito “Rispondiamo a Donatella” rimane aperto, e che nella homepage del sito del nostro quotidiano – www. ilpiccolo. it – sono presenti tutte le indicazioni per prendervi parte, concludiamo la prima carrellata di giudizi e impressioni con le rinfrancanti parole di Francesco Gotti: «Cara signora Donatella, io sono originario di Pavia e vivo qui ormai da quasi 5 anni. Le posso dire una cosa: non tornerei indietro neanche morto. Il clima è migliore, i servizi non mancano, i teatri sono tanti, la sanità è davvero efficiente ed eccellente, le persone (nella maggior parte dei casi) sono cordiali ed allegre. Vedrà: le basterà entrare in un bar a bere un caffè per essere coinvolta in una chiacchierata casuale tra barista ed altri avventori. Poi starà a lei se voler partecipare o meno. In definitiva: io amo Trieste e le consiglio di provare a viverla ed amarla. Non rimpiangerà Milano. Buona fortuna». —




 

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