Nate 13 tartarughe “Caretta Caretta” nel Grossetano: testimoniano la buona salute delle coste italiane

Fanno parte di una nidiata di un centinaio di esemplari, altre 80 uova si sono schiuse alcuni giorni fa anche in provincia di Napoli

La nidiata di Caretta Caretta sulla spiaggia delle Marze, nel comune di Grosseto, è andata a buon fine: il primo tartarughino ha visto la luce poco dopo la mezzanotte di ieri, seguito nella mezz'ora successiva da altri dodici fratellini che si sono avviati verso il mare lungo il corridoio protetto creato ad hoc per consentire il loro passaggio in tutta sicurezza e garantirne l'ingresso in acqua dove nuoteranno ininterrottamente per oltre 24 ore raggiungendo acque in cui le correnti concentrano quantità di nutrienti maggiori. Lo rende noto l'Amministrazione comunale del capoluogo maremmano con un comunicato.

La nidiata complessiva si dovrebbe aggirare tra le 80 e le 100 uova; il numero è però difficile da quantificare, in quanto le femmine di tartaruga depongono le proprie uova in buche profonde ricoprendole poi con cura, questo per consentire la giusta temperatura di incubazione e nascondere le uova alla vista dei predatori. L'osservazione degli operatori di TartAmare, che ha curato tutte le operazioni fin dall'inizio, resterà dunque costante durante le prossime nottate per accompagnare le prossime schiuse.

Il nido di Caretta Caretta, rinvenuto a sorpresa sulla spiaggia di Marina di Grosseto lo scorso luglio, era stato messo in sicurezza e costantemente monitorato notte e giorno, da Tartamare in collaborazione con il Comune di Grosseto, la Guardia Costiera e dai ricercatori e volontari delle associazioni naturalistiche ed ambientalistiche territoriali e nazionali: Sea Shepherd, Wwf e Wwf Young, Legambiente e Sos Animali Onlus. Un ringraziamento particolare va al camping ''Le Marze'' per aver dato massima disponibilità nel concedere agevolazioni per l'alloggio ai volontari provenienti da tutta Italia e presenti in loco. 

Le uova sono state deposte nella notte tra il 18 e il 19 luglio. La schiusa è dunque avvenuta dopo 61 giorni di incubazione, un periodo più lungo della media in quanto le temperature della sabbia, costantemente rilevate con strumenti scientifici dai ricercatori, sono risultate molto basse. Il Comune di Grosseto ha agevolato le operazioni scientifiche guidate e coordinate da TartAmare e inquadrate nell'ambito delle iniziative attivate dalla Regione Toscana che, tramite l'Osservatorio toscano per la biodiversità, raccorda e gestisce tutti i siti di monitoraggio dei nidi in territorio regionale in tutte le fasi fino alla schiusa delle uova.

Queste operazioni di monitoraggio sono fondamentali data l'enorme importanza che questo evento rappresenta per l'ecosistema marino: nonostante questa specie sia molto diffusa nei mari del resto del mondo, negli ultimi decenni il numero di esemplari delle varie popolazioni ha subito gravi flessioni. La popolazione di tartarughe Caretta Caretta del Mediterraneo è stata infatti minacciata di estinzione per anni, ma la situazione sta andando gradualmente migliorando, grazie all'implementazione di progetti di conservazione messi in atto su tutto il territorio italiano. Il territorio di Grosseto è molto attivo in questo ambito, grazie ai progetti attivati dal Centro di Recupero Tartarughe Marine gestito da TartAmare per il salvataggio degli esemplari spiaggiati che vengono curati, riabilitati e messi in mare. 

 

A testimoniare la buona salute delle coste italiane due giorni fa altre 80 tartarughe sono nate sulla spiaggia di Meta di Sorrento (Napoli). Un evento che i responsabili del parco marino di Punta Campanella - che hanno divulgato la notizia - definiscono storico per la costiera sorrentina, spingendosi a sottolineare in una nota che una cosa del genere non si verificava «da almeno 30 anni, se non più». Una notizia che ha sorpreso gli stessi referenti dell'area marina protetta di Punta Campanella e la Capitaneria di Porto, subito intervenute sul posto.

Riproduzione riservata © Il Piccolo