Natale ortodosso a Trieste, appello alla pace e al rispetto delle regole anti-Covid
TRIESTE Un forte appello alla pace «che dobbiamo cercare tutti, cominciando dall’amare il prossimo» e un richiamo all’attualità: «Sentirsi parte di una comunità significa anche rispettare le regole predisposte per combattere il Coronavirus». Sono questi i due concetti sui quali si è articolato ieri il discorso pronunciato dal parroco della chiesa di via San Spiridione, Rasko Radovic, nel corso della celebrazione dei Vespri della vigilia di Natale, festività che la comunità ortodossa celebra oggi.
In una chiesa nella quale i fedeli hanno occupato lo spazio a disposizione, osservando con meticolosità le regole previste, distanziandosi e indossando la mascherina, la celebrazione della funzione della vigilia ha assunto un tono di particolare suggestione. Presente anche la console generale di Serbia, Ivana Stojiljković.
A pochi passi di distanza, nel cortile situato alle spalle del tempio, davanti all’ingresso della sala che ospita le manifestazioni laiche della comunità serbo ortodossa di Trieste, sono stati allestiti due banchetti dov’erano in distribuzione i classici ramoscelli di quercia, tradizionale simbolo del Natale per i seguaci di fede ortodossa. «Data la capienza della chiesa che, in tempi di Covid, non può accogliere più di un centinaio di persone – aveva detto padre Raskovic alla vigilia delle cerimonie natalizie – invitiamo tutti i fedeli che, a differenza di coloro che desiderano assistere a tutto il rito, intendono fare solo un breve passaggio in chiesa ad avvicendarsi con ordine». La raccomandazione del capo della chiesa serbo ortodossa locale, che comunque aveva predisposto un servizio d’ordine all’ingresso del tempio, in questa occasione limitato al portone di via Genova, è stato rispettato appieno. L’auspicio è che avvenga altrettanto anche stamane, alle 10, quando sarà celebrata la solenne funzione natalizia. I riti proseguiranno alle 18, con i Vespri. Domani, alle 9, Sinassi della santissima Vergine e alle 18 i Vespri. Sabato infine, sacra Liturgia dedicata a Santo Stefano, con il Requiem solenne per il grande benefattore della comunità serbo ortodossa, Risto Skuljevic. Ovviamente anche nel corso di questi riti i fedeli dovranno rispettare la regola del distanziamento e indossare la mascherina.
Questi sono giorni di grande importanza anche per la comunità greco orientale di Trieste, che fa capo alla chiesa dedicata a San Nicola, di Riva III Novembre, che celebra sempre con grande solennità l’Epifania. La cerimonia più rilevante si è svolta ieri, alle 10, nella chiesa di San Nicola, che accoglierà i fedeli, sempre con lo stesso orario, anche in tutte le altre domeniche di gennaio. A causa del Coronavirus, è stata invece annullata la tradizionale processione che vedeva i credenti percorrere a piedi, al termine della funzione dell’Epifania, il tratto che va dalla chiesa di san Nicola al molo Audace, dove solitamente era previsto il lancio della croce in mare, al quale seguiva il recupero dei volontari che si tuffavano per riportarla a riva. A malincuore, i responsabili della comunità greco orientale di Trieste hanno dovuto cancellare questo suggestivo rito, perché le normative anti Covid non lo permettono. Il tutto nell’auspicio che il prossimo anno si possa tornare alla normalità. —
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