Natale e Capodanno i ristoranti incassano già il tutto esaurito

Prenotazioni al completo ormai da oltre un mese in città I prezzi oscillano tra i 50 e gli 80 euro bevande e dolci esclusi
Di Ciro Vitiello
English Christmas table with crackers
English Christmas table with crackers

Un calcio liberatorio contro la crisi economica per trascorrere le festività fuori casa. Pienone nei locali aperti per il pranzo di Natale, con le prenotazioni esaurite da un pezzo (uno o due mesi) e per il cenone della notte di San Silvestro, per il quale sono liberi pochi posti ancora per qualche giorno. Da ricordare, però, che tanti preferiscono passare le feste in famiglia o in montagna sperando nella neve.

I menù sono quasi tutti a base di pesce fresco nostrano, pescato tra il golfo di Trieste, a Grado e Marano. Il prezzo oscilla da una media di 50 a 80 euro a persona (dolci e bevande esclusi), anche se nella maggior parte dei casi ci si affida “alla carta”, pagando quindi solo ciò che si ordina. Alcuni locali hanno il “Menù di Natale”, mentre per Capodanno la cena di degustazione ha diverse pietanze. “Al Pesce d’oro” in via Bagni non c’è più possibilità di prenotare. «I posti – spiega la titolare Margherita Francovig – sono già esauriti da due mesi, mentre a Capodanno come scelta, abbiamo deciso di chiudere il locale. Vogliamo recuperare le forze del lavoro di questi giorni e perché vogliamo fare festa anche noi». Aperto invece per Capodanno il noto locale di Panzano “Ai Campi di Marcello”. «Per Natale di posti non se ne parla più perché li abbiamo chiusi da un mese – afferma Kevin Pedranzini – e siamo quasi al completo per il cenone di Capodanno. Come tradizione, la nostra specialità sono i piatti di pesce, di mare, sempre fresco, che arriva dai nostri mari». Per il menù “antipasti” di pesce (caldo o freddo), nel locale di Panzano lo chef ha preparato cinque assaggini particolari: crostini di salmone e baccalà mantecato, filettino di branzino con gelatina di pomodorino e timo, capasanta gratinata, gambero grigliato su vellutata di zucchina e mentuccia, infine cozze piccanti alla “bisiaca”. Non c’è possibilità per il pranzo natalizio e il cenone di fine anno neanche al ristorante Marina Lepanto (sono 90 posti). «Stavolta – dice lo chef – nel pranzo prepareremo un secondo piatto particolare: gamberoni imperiali al brandy, su vellutata di porro croccante con capesante alla senape». Al “Papataso” in località Alberoni in via Rivalunga a Staranzano, invece, venerdì 25 dicembre si balla solamente, mentre per giovedì 31 dicembre oltre alla musica ci sarà il grande cenone che costa 65 euro. “Al Giardino” in via Primo Maggio chiude a Natale e a Capodanno serata normale di ristorante, ma si finisce prima di mezzanotte. L’unico locale che prepara un cenone a base di carne è il ristorante “Sam Franco”, del Sam Hotel. «Siamo specializzati – spiega il titolare Franco Bradamante – soprattutto in piatti di carne pregiata del “black angus”». Fra i primi anche ravioli alla rapa rosa con crema di radicchio tardivo e speck, nei secondi ci sarà pure uno “stracotto di vitello alla carsolina” e il tradizionale cotechino con lenticchie. Tra gli antipasti salmone con crostini, scampi in salsa rosa, insalatine di seppia, insalata di alici con pomodoro “pachino”. Tra i primi piatti, furoreggia il risotto alla marinara e con aragosta e champagne, tagliatelle alla scogliera, spaghetti con “gransievola”. Nei secondi spiccano filetti di sogliole, branzini nostrani al forno con le patate e ai ferri, calamari, polpi e “canoce” sgusciate ai ferri, filetto di orata alla livornese con olive, capperi e pomodorini. I contorni sono di stagione. Aspettando il nuovo anno, si possono gustare dessert con mousse al cioccolato, dolci, panettone e spumante per il brindisi e dopo mezzanotte zampone e lenticchie. Chiusi alcuni locali tradizionali nel monfalconese: “Marina Hannibal”, il ristorante ex “Al Gelso” (in vendita), “La Sciantosa” dell’albergo Lombardia e “La Rocca” in piazza della Repubblica.

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