Nasce Teorema Innovation Lab Trieste nel cuore della città
TRIESTE - Teorema, l’azienda italiana di Tecnologie IT partner di Microsoft, con sede in Area Science Park, prosegue nei piani di investimento sul territorio triestino con un ampio progetto di riqualificazione edilizia a Trieste e di apertura di un nuovo centro tecnologico a disposizione della città, dei giovani startupper dell’incubatore Tilt e degli imprenditori.
In accordo con la Fondazione Ananian, Teorema Engineering ha avviato la riqualificazione dei due palazzi storici di Piazza della Borsa, ai civici n° 1 e n° 2, oggi in disuso e in decadimento.
In questo modo, rinnoverà l’area e vi realizzerà un centro ampio, moderno nel design e nella tecnologia ma perfettamente rispettoso dello stile architettonico originale e della Piazza in cui si trova.
Sito in Piazza della Borsa 1 e 2, il Palazzo Tilt (Torema Innovation Lab Trieste), diventerà la sede di Teorema e delle start-up inserite suo acceleratore di impresa.
All’interno del Palazzo Tilt verrà anche aperto un ufficio di rappresentanza di Area Science Park.
Il palazzo conterrà inoltre un centro conferenze contraddistinto da un uso diffuso di tecnologie di frontiera, un nuovo modo di presentare ai cittadini di Trieste conferenze e congressi.
Al piano terra manterranno sede gli esercizi commerciali esistenti.
La riqualificazione dei palazzi storici – che riguarda oltre 3.000 metri quadrati - sarà completata in due anni e il valore dell’investimento tra Teorema e la Fondazione, proprietaria dei due immobili, ammonta a circa 4 milioni di euro.
L’operazione di restauro permetterà di restituire all’esterno e alla città la bellezza originale dei due palazzi nel rispetto totale dei vincoli imposti da un recupero di tipo conservativo.
Per il progetto che riguarderà l’utilizzo e la suddivisione degli spazi interni, Teorema si è affidato ai giovani e creativi architetti triestini Pittino, Antonini, Schmid, Perossa, che arricchiranno i due palazzi internamente con componenti tecnologiche e di design.
“Il nostro Gruppo ha registrato, in particolare negli ultimi due anni, una crescita strutturale e un rapido sviluppo che hanno reso necessaria la ricerca di una sede ulteriore - afferma Michele Balbi, presidente di Teorema - abbiamo scelto di restare a Trieste, confermare il forte sentimento di appartenenza alla città e al Nordest, e dovendoci ingrandire, abbiamo voluto farlo nel cuore della città, grazie anche a un accordo di partnership con la Fondazione Ananian che ci ha seguito nel nostro piano di sviluppo. La scelta di portare gli uffici a due passi dalla Piazza più importante di Trieste è stata davvero irresistibile e strettamente collegata alla mission di Teorema come IT Factory, in un’ottica di contaminazione tra scienza e high-tech, con un forte richiamo ai salotti Triestini che hanno caratterizzato l’inizio dello scorso secolo”.
Giovanni Damiani, presidente di Fondazione Ananian, ha dichiarato: “Fondazione Ananian ha avviato un sistema innovativo di gestione dei propri immobili, mettendoli a reddito e condividendo con gli affittuari l'investimento per la ristrutturazione. L’operazione permette di restituire alla città due palazzi fatiscenti del salotto buono di Trieste, garantendo ai fori al piano terra la permanenza in loco. La Fondazione ha trovato in Michele Balbi il giusto interlocutore per una forma di collaborazione che ha necessariamente bisogno di imprenditori agili, in grado di investire in prima persona, lungimiranti e fiduciosi nel futuro. La Fondazione nasce sullo spirito di Ananian, che è ha sempre guardato al futuro, ha sempre creduto nei giovani a tal punto di lasciare un cospicuo capitale a loro dedicato. Questa iniziativa ricalca perfettamente lo spirito di Ananian e rappresenta un modo moderno per investire, in un mercato dove una fondazione deve necessariamente garantirsi attivamente un futuro. Innovazione, ricerca, impresa sono le vere grandi basi da cui questa città può e deve ripartire. La Fondazione considera gli studenti, gli studiosi e i tanti ricercatori il maggiore capitale di questo territorio e crede che questa operazione sia, oltre che il modo corretto di sviluppare gli interessi economici che garantiscono il futuro dell'attività filantropica, un modo di dare un segnale alla città”.
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