Nasce la tessera del suonatore di strada

Come a Monaco di Baviera, con un permesso del Comune sarà possibile esibirsi. L’assessore Rovis porterà la delibera in giunta da allegare all’ordinanza. Esiste anche il precedente del Trio Slovacco, autorizzato a fare musica davanti al Municipio dalla giunta Dipiazza con un’apposita delibera
TRIESTE.
Dopo la tessera del tifoso, ecco quella dell’artista. Di strada. Se la prima - giacché vale solo in Italia - non è riuscita a tenere alla larga Ivan il terribile (il capo ultrà serbo di Genova) la seconda - visto che è stata concepita per i forestieri - i potenziali disturbatori che vengono da lontano li vuole cancellare ancora prima che questi abbiano l’occasione di dimostrarsi tali. È così che il Comune vara la fase 2 dell’ordinanza anti-musicanti molesti, quella ideata dall’assessore finiano alla Vigilanza Enrico Sbriglia (e sposata dal sindaco Roberto Dipiazza che l’ha firmata) ed entrata in vigore a metà ottobre.


LA DELIBERA
Stavolta la paternità dell’iniziativa - che tende a istituire un’anagrafe degli artisti di strada con i requisiti per esibirsi, immuni dunque da sgomberi e multe (fino a 500 euri) dell’ordinanza del duo Dipiazza-Sbriglia - è dell’assessore berlusconiano al Turismo Paolo Rovis, il quale - dopo aver già parlato col sindaco e averne ottenuto il placet - porterà lunedì in giunta un’apposita delibera da allegare, come fosse un regolamento, a quella stessa ordinanza.


GLI ESEMPI
Rovis assicura di non aver scoperto l’acqua calda, bensì di aver mutuato una prassi già esistente altrove, e suggerita dagli stessi musicisti slovacchi dell’Adventure Trio, quelli che emozionano d’estate chi passa per Capo di Piazza. «I tre ragazzi dell’Adventure Trio - rileva l’assessore - quando arrivano a Trieste ci chiedono l’autorizzazione a suonare. Non è un meccanismo che è stato inventato dal sottoscritto. Ho sentito telefonicamente, per esempio, il Comune di Monaco di Baviera. Un tanto per dimostrare che prendiamo decisioni di dimensione europea, e non di becera chiusura. Lì a Monaco c’è un apposito ufficio cui un musicista, o più in generale un artista di strada, si rivolge quando mette piede in quella città. Lascia un documento e chiede il permesso di esibirsi. Solo che deve pagare: dieci euro al giorno. Noi invece non faremo pagare nulla. Istituiremo solamente questa tessera, l’equivalente di un’autorizzazione, a garanzia di cittadini e turisti ma anche degli stessi artisti che fanno seriamente la loro professione, svolgendo persino un servizio per la città in quanto ne costituiscono un indicatore dell’appeal turistico. Artisti che però - si scalda Rovis - non vanno scambiati con il finto trombettista che insiste finché non gli danno un euro per togliersi di mezzo, che è inopportuno se non mezzo malavitoso».


LE INCERTEZZE
Chi però deciderà se un ambulante sarà degno? «Si tratta - risponde l’assessore - di dettagli ancora da definire. Siamo intenzionati a privilegiare artisti che si promuovono su internet, che già si conoscono e che hanno un minimo di referenze. Non avremo particolari pregiudizi, poi se uno tradirà la fiducia perderà il permesso». Ma gli artisti di strada, se arrivano per la prima volta da fuori, possono non sapere di doversi recare in Comune. Non è che si rischiano sgomberi di massa? «Un minimo di elasticità all’inizio ci sarà - chiude Rovis - eppoi stiamo già studiando un form via web in quattro lingue, italiano, inglese, francese e tedesco, che un ambulante potrà compilare prima di arrivare».


LA MOZIONE
Dai bandelliani di Un’altra Trieste, intanto, e così le critiche perdono l’esclusività del centrosinistra, arriva una mozione urgente in cui viene chiesto di «annullare» l’ordinanza di Sbriglia «in quanto discriminatoria, in contrasto gli investimenti per la riqualificazione del centro storico e penalizzante per gli agenti della polizia locale». Ma, la stessa mozione, chiede anche - e qui forse l’iniziativa di Rovis già coincide - di «prevedere, nell’ambito di una discussione in Consiglio comunale, la definizione di un regolamento che preveda l’istituzione della figura dell’artista di strada».


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