Nasce a Gradisca il brevetto contro gli assalti ai bancomat
GRADISCA Nasce dalla fervida inventiva di un gradiscano l’apparato che potrebbe proteggere gli sportelli Bancomat dagli assalti dei malintenzionati. Un dispositivo che in pratica inibisce il funzionamento di sostanze esplosive e, al contempo, è in grado si salvaguardare il funzionamento dell’apparecchiatura. La brillante idea è di Edoardo Moschion, imprenditore molto noto nella Fortezza e in tutto l’Isontino per la sua attività di trasloco e trasporti. Ma la grande passione di “Edi” sono le invenzioni, specie quelle di pubblica utilità.
Moschion negli ultimi tempi è rimasto colpito dalla frequenza di assalti agli sportelli Atm (i cosiddetti bancomat): sono ormai a cadenza quasi quotidiana le notizie di fatti criminosi finalizzati allo scasso - mediante gas - di postazioni Atm e casse continue, nei paesi o nei centri di grande distribuzione. Episodi che producono, oltre alla perdita del contante, la distruzione totale della postazione, di arredi, attrezzature, serramenti. Tali eventi, quando non vi è contestuale distruzione dei valori contenuti, fruttano somme di 25/50 mila euro. E ancor più ingenti sono i danni alle opere preesistenti, con necessità di nuovi costruiti e collaudi statici: vi è da considerare l’ulteriore danno indiretto delle spese di rifacimento di archivi e documentazioni, pure coinvolti nell’evento criminoso.
«I danni diretti per singolo episodio, al netto della perdita dei valori, sono quantificabili da 25 mila a 200 mila euro – è l’opinione di Moschion –. Ma è una soglia ampiamente superata, sino a raggiungere il mezzo milione di euro, quando vi è anche un conseguente sviluppo e propagazione di fiamma, come nel caso di opere in vicinanza a fabbricati condominiali. Senza contare i danni indiretti e da fermo attività. E così ho provato a ragionare se si potesse fare qualcosa».
Come funziona questo apparato, per la tutela di Atm e mezzi in uso alla grande distribuzione? «Il sistema che ho progettato – spiega Moschion – si attiva emettendo segnali visivi e sonori, lanciando avviso alle autorità, a security e agli interessati con combinatore telefonico via gsm, non appena rileva immissione di sostanze estranee. Contestualmente alla attivazione degli allarmi, il sistema provvede a liberare all’interno dell’apparecchiatura degli agenti che inibiscono il potere esplodente delle sostanze che i ladri solitamente immettono. Il tutto – assicura – senza danneggiare funzioni e meccanismi dell’apparecchiatura».
Al nome per la sua invenzione, Moschion ha già pensato: “Sicuredy” , of course. Il gradiscano ha già tentato di coinvolgere eventuali portatori di interesse, quali istituti di credito e produttori di Atm, ma si dice propenso a cedere i diritti dell’invenzione. –
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