Nasce a cena la “maggioranza della jota”

Cosolini, Rosato, Antonione, Rosolen, Bandelli, Saro e Colautti si sono ritrovati da “Suban”
Roberto Antonione, l'organizzatore della cena
Roberto Antonione, l'organizzatore della cena

«Se questa sera tale R. Antonione, tale E. Rosato e tale A. Rosolen fossero assieme a cena, in una saletta riservata, da Suban, assieme ad un paio d'altre persone, cosa penseresti?». Domenica 23 novembre ore 22.44. Piero Camber, politico forzista di lungo corso, posta in tempo quasi reale il gossip su Facebook. Gli altri due commensali della cena vengono svelati il giorno dopo. «Dimenticavo. Anche tal Cosolini e tal Ferruccio Saro», aggiunge Camber scordandosi di registrare Franco Bandelli e il friulano Alessandro Colautti (capogruppo regionale del Nuovo Centrodestra). Si nota l’assenza del senatore Francesco Russo. La novità è la presenza di Ettore Rosato. Non è una cena di maggioranza e neppure di opposizione. Piuttosto una cena di una maggioranza modello renziano in salsa triestina vista la presenza di Un’Altra Trieste. La maggioranza della jota.

A organizzare l’incontro è stato Roberto Antonione che, per l’occasione, è riuscito a fare scendere dal trattore Ferruccio Saro impegnato a curare la sua campagna di Martignacco. Saro è arrivato con Colautti a dispensare consigli sulla città metropolitana di Trieste. Il tema della serata era proprio quello: il nefasto destino di Trieste all’interno della riforma regionale degli enti locali. Così tra una jota carsolina (piatto scelto da Saro) e un maiale all’ungherese (scelto da Cosolini) si è disquisito di area metropolitana, un dibattito che a Trieste non è mai neppure cominciato. «Trieste a noi. Così hanno deciso assieme, a cena domenica sera Cosolini, Rosolen, Rosato, Antonione e Saro. Chissà se alla fine hanno giocato al ballo della scopa oppure a caregheta-caregon?» ironizza Camber. «Non è la prima e non sarà neppure l’ultima cena», assicura Antonione. Una cena non proprio utile visto come sono andare le cose in Regione sull’area metropolitana. «Se volevo fare una cena riservata non avrei certo scelto Suban», ammette Cosolini che nega la tentazione di un’altra maggioranza nonostante Itzok Furlanic.

«Io in quella giunta non ci metterò mai piede» assicura dal canto suo Alessia Rosolen che garantisce anche per il compagno Bandelli. «Quello che mi sorprende sono questi politici di 57 anni che la domenica sera non hanno niente di meglio da fare che mettere le cene altrui su Facebook» aggiunge.

«Se vogliamo parlare di un’altra centa c’è quella al Montecarlo dove si deciso il nuovo presidente della Ccia presenti Antonio Paoletti e l’onorevole Sandra Savino», aggiunge Bandelli. Il nome? «Manlio Romanelli». E non basta. «Go pizigado Antonio Gurrieri, prima della nomina di Paoletti per il Porto, che camminava in tondo con Giulio Camber davanti al giardinetto di Barcola, alle 5.20 di pomeriggio» rivela Bandelli. Chi di cena ferisce...

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