Napp ritira le dimissioni da Trieste Terminal Passeggeri: il giorno della verità

Dopo la revoca dell’interdittiva l’imprenditore ha ribadito la volontà di dirigere il terminal passeggeri. L’ultima parola ora spetta al Consiglio d’amministrazione

TRIESTE Franco Napp ha ritirato le dimissioni da amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri (Ttp) e martedì 30 il consiglio di amministrazione (cda) vaglierà la sua posizione, per decidere se mantenere l’imprenditore marittimo nella posizione apicale ricoperta.

Premessa: Napp si era dimesso in data 15 aprile in seguito alla misura cautelare, disposta dal gip Laura Barresi, che lo interdiceva dallo svolgimento di attività direttive in ambito imprenditoriale. Interdittiva collegata alle indagini sulla vicenda di Depositi Costieri, l’azienda ceduta da Giuliana Bunkeraggi alla Life srl condotta da alcuni operatori napoletani e interessata da una complessa inchiesta penale. Napp, a sua volta, è accusato di reati fiscali inerenti al mancato pagamento di accise sul carburante. Una settimana più tardi, era martedì 23 aprile, lo stesso gip Barresi ha revocato il provvedimento interdittivo e Napp ha così ritenuto di ritirare le dimissioni dalla carica di guida operativa di Ttp.

La delicatezza della situazione ha allora consigliato la convocazione del board societario. Si tenga conto che Napp ne fa parte in quanto Giuliana Bunkeraggi, da quasi quarant’anni azienda della famiglia, detiene una quota di quasi il 20% di Tami, la cordata privata che controlla il 60% di Ttp: in questa compagine Msc e Costa Crociere hanno due share più o meno equivalenti al 35% cadauna, nel portafoglio delle Generali è il restante 10%. Il 40% della società terminalista è in mano all’Autorità portuale, che esprime il presidente, Zeno D’Agostino.

Inchiesta sulla Depositi Costieri Trieste Napp costretto a lasciare tutti gli incarichi


Va inoltre rammentato che la quota sopracitata di Giuliana Bunkeraggi rientra nei beni di prossima alienazione in ragione del piano industriale preparato dai consulenti che seguono il concordato preventivo chiesto e ottenuto da Napp: il piano dovrebbe essere approntato entro maggio, flotta (12 unità), sede e Tami sono i principali asset che saranno messi sul mercato.

Torniamo all’appuntamento di martedì 30, cioè al consiglio di amministrazione Ttp. Cosa potrà accadere? Riservatezza d’obbligo. Ma è chiaro che Napp, avendo ritirato le dimissioni, avrà tutta l’intenzione di rimanere al timone del compendio formato da Stazione marittima, Molo IV, parking (su cui sarà opportuno fare un discorso a parte). Tanto più che l’imprenditore triestino è amministratore delegato uscente, cioè il suo mandato scade con la prossima approvazione del bilancio 2018: l’assemblea dei soci sarà chiamata, entro il 30 giugno, non solo a esaminare le cifre dello scorso anno ma anche al rinnovo delle cariche. Che senso avrebbe allora - dicono osservatori interessati - far fuori Napp a poco più di un mese dalla scadenza naturale?

L’ordine del giorno del cda dovrebbe vertere solo su questo argomento. Pare non sia previsto parlare di bilancio (il precedente si era chiuso con un utile di 250 mila euro) e neppure della causa persa al Tar con il Comune di Trieste, che adesso vuole quasi 600 mila euro all’anno di affitto per i posti auto che Ttp gestisce al Molo IV. Tra l’altro, pertinenza della vittoria, è l’incasso del pregresso che ammonta a più di un milione. Tutto rinviato a un ulteriore seduta da tenersi entro la metà di maggio: con quale amministratore delegato? —


 

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