Napolitano: "Voglio venire a Trieste per i 150 anni dell'unità d'Italia"
Anche la città "cara al cuor" deve celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia. E deve celebrarli con il presidente della Repubblica: è l’opinione di Giorgio Napolitano, che "pregusta" una sua visita a San Giusto. "Il Capo dello Stato mi ha detto che vuole venire a festeggiare l’anniversario a Trieste. E ha perfettamente ragione", racconta il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia
Giorgio Napolitano a Trieste nel 2008
TRIESTE. "Voglio venire a Trieste". La città "cara al cuor" deve celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia. E deve celebrarli con il presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano non ha dubbi. E "pregusta" già una sua visita a San Giusto: "Il Capo dello Stato mi ha detto che bisogna festeggiare l'anniversario a Trieste. E ha perfettamente ragione" racconta, sprizzando entusiasmo, Roberto Menia.
Il sottosegretario all’Ambiente raccoglie, a sorpresa, il "desiderio" del presidente della Repubblica nella tenuta di Castelporziano, dove si tiene la Festa di primavera: Napolitano fa gli onori di casa e, con la signora Clio, riceve tanti studenti e si sottopone a un fuoco di fila di domande. Il tema di quest'anno è la biodiversità e Menia partecipa in rappresentanza del ministero dell'Ambiente.
Il clima è disteso, informale. Napolitano avvicina Menia e lo saluta calorosamente: "Nutro una grande stima nei confronti del presidente della Repubblica. E, ormai, ci conosciamo da molto tempo" racconta il sottosegretario triestino. Esattamente, da sedici anni: "Nella mia prima legislatura, quella dal ’94 al ’96, facevamo entrambi parte della rappresentanza parlamentare italiana in seno alla Nato. E così ci siamo ritrovati spesso insieme all’estero...".
Da allora, negli anni, le occasioni per vedersi e rivedersi non sono mancate. L'ultima, appunto, a Castelporziano: Napolitano, dopo aver più volte difeso pubblicamente le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d'Italia, respingendo gli attacchi di chi le considera uno spreco o una perdita di tempo e invitando a riscoprire l’orgoglio nazionale come chiave per vincere le sfide future, non solo conferma la linea. Ma "promuove" un'iniziativa a Trieste: "Mi ha detto che bisogna assolutamente organizzare qualcosa e mi ha espresso la volontà di venire in visita" spiega Menia.
Quando? Come? "Non spetta ovviamente a me dirlo. Comunque, di sicuro, ne parlerò con il ministro alla Cultura Sandro Bondi". Un’idea suggestiva, in verità, è emersa nel corso del colloquio informale: "Quella di Trieste potrebbe essere l’iniziativa che corona idealmente il ciclo dei festeggiamenti visto che il Risorgimento, come ci insegnavano un tempo a scuola, si chiude nel 1918" afferma Menia. Al Quirinale, e al suo inquilino più illustre, l’ultima parola.
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