Napolitano rinsalda l’amicizia con Lubiana
LUBIANA. Un’ora di colloqui con una delegazione della Comunità nazionale italiana, il breve incontro con il sindaco di Lubiana Zoran Jankovic e, infine, l’appuntamento con il premier Janez Jansa, prima dei saluti del presidente Danilo Türk e il rientro a Roma: il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ha concluso ieri la visita di Stato alla Slovenia, una visita che ha confermato il buon momento nelle relazioni tra i due Paesi.
L’incontro con Napolitano è stato per la Comunità nazionale italiana un’occasione per parlare dei problemi della minoranza, legati in particolare al bilinguismo e alla necessità di veder pienamente riconosciuta e rispettata la presenza storica sul territorio, ma è stata anche e soprattutto un’occasione per parlare delle proprie speranze, visto il nuovo clima positivo nei rapporti tra Roma e Lubiana. Della delegazione facevano parte il presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana Alberto Scheriani, i rappresentanti delle Can comunali, il deputato italiano al Parlamento sloveno Roberto Battelli, il presidente dell’Unione italiana nonché deputato italiano al Parlamento croato Furio Radin e i presidenti della giunta esecutiva e dell’assemblea dell’Unione italiana, Maurizio Tremul e Floriana Bassanese. «Vogliamo essere una risorsa qui dove viviamo, con la nostra lingua, la nostra cultura, con la nostra presenza anche economica, in un contesto di ricchezza e diversità che è tipico di queste terre» ha dichiarato Roberto Battelli ai microfoni di Tv Capodistria al termine dell’incontro. Le attività della minoranza italiana, ma anche più in generale delle minoranze nazionali, a giudizio di Maurizio Tremul, devono essere viste come un investimento, non come una spesa, «perché la presenza culturale e linguistica è uno strumento fondamentale per sviluppare i rapporti reciproci, anche economici» tra i Paesi.
Napolitano, nel suo intervento, ha ribadito che l’Italia è attenta egualmente alla tutela dei diritti e alla valorizzazione del ruolo della minoranza italiana in Slovenia come di quella slovena in Italia. «Lavoriamo – ha dichiarato a fine incontro – per dare seguiti e sviluppi concreti alla politica che qui si fa da parte del governo sloveno nei confronti delle minoranze». Napolitano ha ricordato con piacere anche la visita del settembre scorso a Pola, quando all’Arena erano presenti migliaia di italiani, e non solo italiani, per il grande concerto in occasione del suo incontro con il presidente croato Ivo Josipovic. Dopo l’incontro con la Comunità nazionale italiana, che si è svolto nel salone dell’albergo Union, Napolitano si è incontrato brevemente con il sindaco di Lubiana Jankovic dopo di che ha avuto un colloquio più lungo con il premier sloveno Janša. I due hanno giudicato positive le relazioni tra Italia e Slovenia, in particolare nel campo della collaborazione economica che nell’ultimo anno è aumentata nonostante la crisi. Napolitano e Jansa hanno espresso soddisfazione anche per come nei rispettivi Paesi vengono affrontate le problematiche delle minoranze nazionali. In quanto alla crisi dell’Eurozona, i due leader hanno definito positive le conclusioni del recente vertice europeo, che ha prestato attenzione al rigore della spesa pubblica nei vari Paesi senza però trascurare la necessità di sollecitare la crescita e lo sviluppo. Anche ieri, come nei giorni della vigilia, alla visita di Napolitano i media sloveni hanno dedicato ampio spazio, e tutti concordano che tra i due Paesi si avverte un clima nuovo, molto più positivo rispetto al passato. In quanto alle questioni ancora irrisolte, come per esempio il problema dei rigassificatori nel golfo di Trieste (la Slovenia è nettamente contraria), se ne riparlerà il 17 settembre a Lubiana, all’incontro interministeriale Italia–Slovenia.
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