Musica, palloni e cani: a Trieste il “galateo” balneare scatta dal 1° giugno
TRIESTE È scoppiata l’estate, gli appassionati dei tuffi e della tintarella già affollano le strutture balneari, e il sindaco Roberto Dipiazza, come da prassi, ha varato il “galateo” dei bagnanti. Con la recente “Ordinanza di sicurezza balneare” in vigore dal primo giugno al primo settembre, il primo cittadino elenca i divieti, i comportamenti ammessi e quelli proibiti, restando comunque in linea con le indicazioni degli scorsi anni. No ai rumori molesti, no alla pubblicità sulle spiagge. Vietati ombrelloni e tende, gioco del calcio o delle bocce e infine c’è una dettagliata serie di regole per chi vuole portare il cane nelle spiagge dove è consentito.
I contenuti
Insomma tutta una sfilza di regole che il “bravo bagnante” deve rispettare sull’intero litorale, ad esclusione delle aree di competenza dell’Autorità portuale. L’ordinanza vieta, innanzitutto, di occupare con sedie, sdraio, ombrelloni, teli la fascia di 5 metri dalla battigia, destinata ai mezzi di soccorso e al libero transito delle persone. Sulle spiagge libere i bagnanti possono usare ombrelloni, sdraio, materassini e attrezzature simili portatili che però non dovranno essere lasciate lì dopo il tramonto, dalle 20 alle 7. Vietato transitare con qualsiasi tipo di veicolo: a quelle aree possono accedere solo i mezzi di soccorso, quelli utili ad effettuare le pulizie e i carrelli dei venditori itineranti autorizzati che però dovranno essere spinti a mano o a propulsione elettrica e non dovranno superare la velocità dei 5 chilometri all’ora.
Pallone e musica
Altolà anche a palloni e racchette. L’ordinanza precisa infatti che sono vietati, per esempio, «il gioco del calcio, tennis da spiaggia, pallavolo, basket, bocce se può derivarne danno o molestia alle persone, turbativa alla pubblica quiete nonché nocumento all’igiene dei luoghi». Per giocare ci sono le zone appositamente attrezzate dai concessionari. Stop anche a chi procura rumori molesti e ai disturbi acustici, alla musica ad alto volume insomma, specialmente tra le 13 e le 16. È vietato, senza una preventiva autorizzazione del Comune, svolgere attività commerciale, sia fissa che itinerante, organizzare giochi, competizioni sportive, manifestazioni ricreative o spettacoli pirotecnici.
I quattro zampe
Ampio spazio nell’ordinanza viene riservato alle norme di comportamento relative all’accesso dei cani alle spiagge. Non è permesso portare i cani ma nemmeno altri animali all’ex-Cedas, ai Topolini, al Bivio Miramare 1, al Bivio Miramare 2, né al bagno alla Lanterna. Il divieto però non si applica ai cani guida per i non vedenti. Via libera ai quattro zampe consentendo loro anche di entrare in acqua nella Pineta di Barcola, nel tratto che va dalla fine del bagno ex Cedas ai Topolini, dalla fine del porticciolo di Barcola Cedas (quello dopo i Topolini) al “bivio” fra viale Miramare e la Strada Costiera e sul molo prima dell’ingresso principale dell’area che porta al castello di Miramare. E ancora, sulla spiaggia prossima al porticciolo di Santa Croce e ai Filtri. Deve essere vietato, se possibile, lo scrollamento del cane quando, uscendo dall’acqua, si trova vicino a qualche bagnante.
Accesso consentito, dunque, ai cani in alcune spiagge ma a certe condizioni. I “migliori amici dell’uomo” devono essere dotati di microchip e quindi registrati all’Anagrafe canina, e non devono avere pulci, zecche o altri parassiti. Alle cagnoline in calore l’accesso è vietato. Obbligatorio, come sul resto del territorio comunale, usare il guinzaglio e rimuovere eventuali deiezioni. Ogni due ore il cane va portato a fare una “passeggiata igienica” fuori dalla spiaggia. Il proprietario dell’animale deve portare con sé anche una museruola da far indossare al cane «in caso di rischio di incolumità di persone o animali, o su richiesta delle Autorità competenti». Al cane vanno garantite acqua fresca e un po’ d’ombra. Per le spiagge date in concessione è facoltà del gestore decidere se consentire o meno l’accesso agli animali.
Gli stabilimenti
L’ordinanza del sindaco detta anche le norme agli stabilimenti balneari che devono aprire non più tardi delle 9 e chiudere non prima delle 19, con possibilità di riduzione dell’orario per un massimo di tre ore al giorno solo a maggio e settembre. Eventuali riduzioni di orario o chiusure per maltempo, vanno comunicate al Comune e alla Capitaneria di porto.
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