Museo del Mare nel Porto Vecchio di Trieste, “sbloccati” 23 milioni
TRIESTE Trieste sposterà il Museo del mare in Porto vecchio. Il primo atto della nuova giunta regionale a favore del capoluogo del Friuli Venezia Giulia riguarda ristrutturazione e riqualificazione dei magazzini 24 e 25, il completamento di quanto avviato nella scorsa legislatura, a partire dal capitolo risorse. Le procedure di gara per l’appalto delle opere saranno avviate entro la fine di marzo del 2019. La Regione, beneficiaria dei contributi del ministero, garantirà il flusso delle risorse al Comune che, in qualità di soggetto attuatore, assume l’incarico di stazione appaltante. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2023.
Nella delibera proposta da Massimiliano Fedriga e approvata dalla giunta si ratifica di fatto lo schema di accordo esecutivo, un articolato che nei prossimi giorni Regione e Comune sottoscriveranno con l’obiettivo concreto di «rendere i due vecchi fabbricati idonei ad accogliere il museo, rispettandone il valore storico ed architettonico, conservandone gli elementi peculiari e contemporaneamente adottando soluzioni tecnologiche, di risparmio energetico e di utilizzo di fonti rinnovabili all’avanguardia».
Fondato nel 1904, il Museo del mare espone una vasta collezione di documenti e oggetti che raccontano la storia dell’attività portuale e marinara di Trieste. Il suo trasferimento, spiega la Regione, ne consentirà l’ampliamento e l’ammodernamento, facendone un importante punto di attrazione e di interesse culturale. I soldi? Ci sono. La spesa prevista è di 23 milioni di euro, poco meno della metà dei 50 che il ministero dei Beni culturali aveva assegnato alla Regione nel 2016 attraverso il Piano stralcio Cultura e Turismo per avviare la riconversione dell’area portuale e che, oltre al museo, prevede la realizzazione della nuova sede dell’Icgeb (International Centre For Genetic Engineering And Biotechnology), il restauro del pontone gru Ursus e le relative infrastrutturazioni. Tutto definito nel dettaglio lo scorso 25 settembre a Trieste, giorno della firma di Regione, Comune, Mibact e Autorità di sistema portuale in calce all’accordo operativo per la riqualificazione del Porto vecchio, a partire appunto dalla creazione di un grande attrattore culturale transfrontaliero.
«La riqualificazione e valorizzazione ai fini turistici, commerciali e culturali dello storico distretto portuale di Trieste – commenta Fedriga – è una priorità della giunta regionale che attuiamo in perfetta sintonia con l’amministrazione comunale in un’ottica di ulteriore rilancio della città di Trieste quale polo di attrazione nazionale ed internazionale».
Soddisfatto anche Roberto Dipiazza. «La concretezza di chi crede nello sviluppo di un territorio sta nei fatti e nella prontezza di adozione degli atti amministrativi», rimarca il sindaco annunciando di avere «accolto con grande soddisfazione la notizia, comunicatami direttamente dal governatore. Possiamo dire che anche su questo punto siamo partiti ufficialmente». Le procedure? «Il Comune avvierà la fase di progettazione, quindi la gara a cui seguirà l’avvio dei lavori. Lo sviluppo e la riqualificazione del Porto vecchio rappresentano la crescita della città sia in termini di qualità della vita e sostenibilità sia dal punto di vista economico e turistico. In questa direzione stiamo procedendo velocemente e con determinazione».
Non mancano i commenti di chi ha lavorato con lo stesso obiettivo nella precedente legislatura e dunque rivendica i meriti. «I 50 milioni – ricorda Debora Serracchiani –, frutto di un lavoro paziente e tenace che abbiamo intessuto con i governi di centrosinistra, e anche di dialogo con il Comune di Trieste, sono l’innesco per il recupero degli edifici storici e l’infrastrutturazione dell’area. Il Museo del mare – prosegue l’ex presidente della Regione – potrà essere un volano per cominciare a rivitalizzare un’area dallo straordinario potenziale, su cui bisogna lavorare ancora molto.
Confidiamo che si proceda speditamente sulla buona strada tracciata». Anche Roberto Cosolini plaude all’iniziativa della giunta regionale, sottolineando a sua volta l’azione della sua amministrazione: «Nostra l’idea di prevedere il Museo del mare in Porto vecchio e di inserire l’opera nella richiesta di fondi Fas. Ora però – avverte l’ex sindaco – mi auguro che il nuovo corso sia consapevole che realizzare una simile opera non significa mettere oggetti nelle sale. Serve invece un vero progetto scientifico culturale e dunque competenza e professionalità».
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