Museo del mare di Trieste, appalto vinto da un’impresa abruzzese

La gara da 22 milioni per i lavori edili e impiantistici al Magazzino 26 alla teramana Edilcostruzioni con un ribasso del 20%

Massimo Greco

TRIESTE La “regina degli appalti”, che vale 22 milioni di euro Iva compresa, ha trovato un aggiudicatario, per quanto ancora provvisorio.

I lavori edili e impiantistici per realizzare il Museo del mare al Magazzino 26 in Porto vecchio saranno affidati - salvo colpi di scena - alla teramana Edilcostruzioni group srl, che ha prevalso sulla base di una proposta economica molto competitiva caratterizzata da un ribasso del 20%. La scelta è avvenuta seguendo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa assumendo il miglior rapporto qualità-prezzo. L’azienda abruzzese, che ha sede a Montorio al Vomano, è sorta nel 1978 frutto della collaborazione, tuttora operante, tra le famiglie Polisini, Lancione, Di Giandomenico.

L’indicazione è uscita da un lungo scrutinio, iniziato ai primi di ottobre quando vennero aperte le buste, svolto dalla commissione esaminatrice composta dalla dirigente comunale Lea Randazzo, dagli esterni Andrea Benedetti (architetto) e Marco Karel Huisman (titolare della Mhk consulting).

A battersi per ottenere l’appalto in seguito all’avviso pubblicato il 27 agosto scorso erano sette cordate, che coinvolgevano 13 aziende. Nessuna triestina ha corso, mentre l’alleanza nordestina tra Ici coop, Ed impianti, Ranzato Antonio (più la coop fiorentina Archeologia) ha ottenuto un buon riscontro sull’offerta tecnica ma nulla potè su quella economica dove la concorrente abruzzese si è rivelata inespugnabile.

Adesso le carte sono tornate al responsabile unico del procedimento, la dirigente comunale Lucia Iammarino, che riverificherà l’offerta dell’impresa teramana prima dell’aggiudicazione definitiva. Intanto sono partiti i 35 giorni di “stand still” entro cui i concorrenti sconfitti possono presentare ricorso.

Fatta questa premessa, se tutto procederà senza intoppi, i lavori potranno essere consegnati entro maggio, nel rispetto del cronoprogramma, che dovrà vedere l’intervento ultimato entro la fine del 2025.

Si tratta di mettere in pratica il progetto presentato dall’architetto sivigliano Guillermo Vazquez Consuegra, che a sua volta vinse una gara internazionale nell’agosto 2019. Il professionista andaluso, che in Italia si è già cimentato sul museo del mare Galata a Genova, ha illustrato un mese e mezzo fa la sua idea in occasione di un pubblico incontro a Trieste.

Ma la messa a punto edile-impiantistica non esaurisce la sfida con il “26”, che sarà completato con l’allestimento museale vero e proprio, un’altra ricca partita da appaltare per circa 13 milioni.

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