Multinazionale americana presente dal 1972 fra crescita, crisi e poi gli scarichi di lavoro

Lo stabilimento di Eaton Automotive del gruppo multinazionale americano era approdato a Monfalcone quarantacinque anni fa. Era infatti l’aprile del 1972 quando l’allora sindaco Romani, in occasione...
Bonaventura Monfalcone-12.01.2018 Chiusura Eaton-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.01.2018 Chiusura Eaton-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Lo stabilimento di Eaton Automotive del gruppo multinazionale americano era approdato a Monfalcone quarantacinque anni fa. Era infatti l’aprile del 1972 quando l’allora sindaco Romani, in occasione dell’inaugurazione, consegnò una medaglia all’allora presidente del Cda Eaton, De Windt. Una lunga storia per l’attività insediatasi nella città dei cantieri, che produce valvole per motori di automobile. Nel 2002 era stato segnato il traguardo del trentennale, suggellato da una cerimonia ufficiale. La situazione era all’insegna della costante crescita. Eaton infatti era passata dai 180 dipendenti di “start-up”, a fronte di una produzione di 5 milioni di valvole l’anno, a 450 lavoratori e a 25 milioni annui. Tra i clienti Vw, Audi, Opel, Renault e Fiat. Era dunque l’epoca dell’espansione, caratterizzata da investimenti costanti, tra ammodernamenti di macchinari, nuove linee di produzione, l’ambiente e la vivibilità delle maestranze. All’epoca si parlava di relazioni interne improntate alla massima apertura e alla condivisione degli obiettivi da raggiungere. Una situazione destinata però ad incrinarsi. I segnali nel 2004, con gli scarichi di lavoro e la riduzione degli investimenti. Andamenti altalenanti, tra cassaintegrazione e mobilità, che nel tempo hanno via via “scremato” l’organico, non senza le battaglie dei lavoratori assieme ai sindacati, ma anche i tavoli istituzionali. La crisi premeva. Un processo difficile, alternando momenti di lieve ripresa. Entrò anche Volkswagen nel portafoglio-clienti. Tempi duri. Nel 2010, ad esempio, era in ballo la salvaguardia degli allora 310 lavoratori, alle prese peraltro ammortizzatori sociali e incertezze sui rinnovi. L’anno successivo non fu da meno quanto a criticità, tra tensioni, smarrimenti e la paura della chiusura dello stabilimento. Nel 2013 è stata la volta dei oltre 100 esuberi da gestire. Tre anni dopo era intervenuto il problema del rispetto degli obiettivi nella fornitura per Volkwswagen. Lo scorso anno i segnali di scarico lavorativo, con il blocco del rinnovo dei contratti interinali. Il 30 novembre scorso. E ieri l’annuncio ufficiale dell’azienda: messa in mobilità per tutti i 157 lavoratori.


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