Multe non pagate, 5 mila solleciti sbagliati a Trieste
TRIESTE Esatto? Non sempre. Ma con le attenuanti di non aver commesso il fatto. Nell’edizione di ieri del “Piccolo” l’esattrice comunale ha pubblicato una manchette a pie’pagina, per informare l’utenza riguardo l’erroneo invio di solleciti in merito al mancato pagamento di contravvenzioni stradali risalenti alle annate 2015-16. Incidente chiuso, tante scuse per l’inconveniente e spese dello spazio pubblicitario a carico dello stampatore protagonista di uno sbaglio che può causare irritazione e disorientamento nel cittadino-contribuente, il quale aveva già provveduto a onorare il debito con Esatto. Nulla cambia invece per l’utente moroso, perché per lui era già partita la procedura ingiuntiva, che precede pignoramenti o fermi amministrativi.
Comunque, si è trattato di un semplice sollecito, carta semplice senza ripercussioni. La direzione di Esatto però, a scanso di inauspicabili ripetute, vuole capire cosa è successo “a monte” della spedizione dei solleciti. Da una prima ricostruzione dei fatti le cose avrebbero preso la seguente piega. Alcuni giorni addietro la Polizia Locale triestina ha girato a Esatto il “file” delle multe non pagate nelle annate 2017-18, affinché si procedesse con i solleciti prima di passare alle maniere forti, ovvero alle pratiche di riscossione coattiva. Da Trieste il “file” è stato trasferito agli stampatori, un’associazione temporanea di impresa formata da due soggetti, che hanno sede a Prato e che avevano vinto la gara bandita da Esatto. E qua viene il bello: per ragioni da chiarire, oltre al “file” delle annate 2017-18, a Prato gli stampatori ributtano dentro anche il “file” 2015-16, cioè quello vecchio che non andava riproposto.
Si verifica così il corto circuito postale: Esatto manda in giro 8000 solleciti “giusti” attinenti alle multe non pagate nel 2017-18, ma anche 5000 solleciti “sbagliati” riguardanti le multe non pagate nel 2015-16.
Una volta scoperto lo svarione, per cercare di avvertire il maggior numero possibile dei 5000 erronei destinatari, Esatto ha pensato di pubblicare la manchette dal titolo in stampatello “Precisazione”. «Si invita coloro che avessero ricevuto tali comunicazioni errate e avessero già provveduto a saldare il dovuto o avessero ricevuto l’ingiunzione fiscale – è scritto – a non tenere conto di questo sollecito». Fatalità ha voluto che l’errata/corrige abbia coinciso con una pagina giornalistica dedicata a 13 mila ingiunzioni in pista di decollo per chi non avesse pagato la Tari nel 2014-15-16-17. –
Riproduzione riservata © Il Piccolo