Multe da record a Trieste; un milione in più

Incassi in crescita del 25% rispetto allo scorso anno. Un terzo degli automobilisti sanzionati non paga. Nel 2016 cifre in calo a causa del trasloco della Polizia locale nella nuova caserma in via Revoltella
Foto Bruni Trieste 30.11.16 Polizia Municipale
Foto Bruni Trieste 30.11.16 Polizia Municipale

TRIESTE Quasi 4 milioni nel 2016, almeno un milione in più, secondo le stime, alla fine di quest’anno. Sono i numeri del “tesoretto” incassato da Comune grazie alle multe per contravvenzioni alle norme sulla circolazione stradale. Numeri emersi dalla delibera con cui il vicesindaco Pierpaolo Roberti ha portato all’attenzione della giunta il totale delle sanzioni elevate dalla Polizia locale lo scorso anno, accompagnato dalla proposta (in gran parte vincolata) di ripartizione.

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La cifra di 3 milioni 973.596,59 euro - avverte Roberti - risulta sensibilmente inferiore alla media delle annate precedenti, questo non per accresciuta magnanimità degli agenti o per differenti disposizioni “politiche”, ma perchè il trasloco della Polizia locale dal palazzo Carciotti in via Genova alla nuova caserma San Sebastiano in via Revoltella ha causato disagi all’organizzazione degli uffici. L’utente/cittadino/contribuente autoctono non s’illuda: nel corso del 2017 la macchina “repressiva” della vecchia Municipale si è rimessa al passo e le ammende sono tornate a fioccare secondo dolente tradizione. Tanto che, rispetto al 2016, le aspettative dell’amministrazione suggeriscono il conseguimento di quota 5 milioni, un aumento di quasi il 25% nel confronto con la mite stagione del trasloco. Lo stesso Roberti sottolinea che il “tendenziale” settembre 2016/settembre 2017 vede addirittura raddoppiate le multe. Il vicario municipale ritiene che l’entrata in funzione delle nuove apparecchiature, vedi autovelox e targa system, abbia contribuito a rafforzare la capacità di controllo nelle strade urbane.

In realtà i quasi 4 milioni di euro non sono tutti incassati. Anzi. Una cospicua percentuale, che s’aggira attorno al 35%, viene iscritta nel capitolo “crediti di dubbia esigibilità”: in cifra tonda fischiano 1 milione 491.909,09 euro. A cosa rimanda la dubbiosa esigibilità del lessico amministrativo? Roberti fa qualche esempio ricorrente: la tipica multa comminata a un’auto straniera, se non introitata “in flagranza”, ha buone possibilità di passare in cavalleria. Oppure viene rilevata una vettura priva di regolare cedola RcAuto, ma il conducente non è in grado di saldare il conto: certo, possono scattare i sequestri, ma i sequestri non equivalgono a moneta sonante.

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Comunque, ai 3,9 milioni originari va diffalcato quasi un milione e mezzo: perciò rimangono nelle casse comunali 2 milioni 481.687,50 euro. Ma restano per poco, in quanto perlomeno il 50% deve essere utilizzato per le finalità previste dall’art. 208 comma 4 del Decreto legislativo 285/1992. Tali finalità sono di tre tipi: per il 12,5% ammodernamento, potenziamento, manutenzione della segnaletica; per il 12,5% potenziamento dell’attività di controllo; per il 50% miglioramento della sicurezza stradale.

La somma 2016 di queste voci cuba 1 milione 586.369,52 euro. Da questa ulteriore sottrazione rimangono ancora 900 mila euro, che volano nell’indistinto calderone del bilancio comunale.

Un veloce esame dei tre capitoli “vincolati” permette di notare l’ampiezza degli impieghi previsti. Rientrano infatti nella triplice articolazione la gestione del sistema semaforico (oltre 5oo mila euro), gli straordinari dei vigili (192 mila euro), la vigilanza davanti alle scuole (127 mila euro), la manutenzione degli impianti di illuminazione (251 mila euro), il Fondo previdenza vigili 200 mila euro.

Per quanto riguarda quest’ultimo istituto, il Fondo assistenza per il corpo della Polizia municipale venne creato nel febbraio 2006, allo scadere della prima giunta guidata da Roberto Dipiazza. Prevede la realizzazione di trattamenti assistenziali e previdenziali per i 260 appartenenti al corpo. Un’apposita determina, la numero 2532 firmata dal dirigente Sergio Abbate, assegna i 200 mila euro al Fondo, in base alle disposizioni contenute nell’articolo 208 del Codice della strada intitolato “proventi delle sanzioni pecuniarie”.

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