Multe, a Trieste 700mila euro in meno fra sconto e infrazioni in calo

Nell’assestamento di bilancio, il Comune deve conteggiare la riduzione d’entrata frutto anche del “-30%” sulla contravvenzione se la si paga entro cinque giorni

Le multe “scontate” costano. Al sanzionato certo, seppur con la riduzione del 30% introdotta dall’agosto scorso per chi paga entro i primi cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica (nei casi in cui è appunto prevista la possibilità dello “sconto”). Ma anche a chi le commina: in definitiva, cioè, al Comune. Fra i numeri dell’assestamento di bilancio prossimo all’approdo nell’aula del Consiglio comunale (nella giornata di domani), uffici e giunta hanno dovuto conteggiare infatti una diminuzione dell’entrata inizialmente prevista da sanzioni amministrative per violazioni del Codice della strada. Sono 700mila euro in meno. Non bruscolini. Diminuzione frutto sì dell’opportunità di optare per lo “sconto”, ma nel contempo anche di un numero inferiore di multe elevate rispetto a quanto preventivato.

Alla fine, chissà come avranno reagito in municipio? Di certo, hanno dovuto rifare i conti con l’assestamento di bilancio. Non solo per i minori introiti da contravvenzioni stradali, sia chiaro. Nella variazione (spese correnti in aumento per 3,9 milioni ed entrate in incremento per 3 milioni) che, dopo il via libera della giunta di ieri, verrà sviscerata questa mattina alle 9 dai consiglieri della Seconda commissione e che domani diverrà appunto oggetto principale della seduta del Consiglio comunale in programma, sono incluse altre modifiche. Tanto per cambiare, anche in tema di Imu: il ballo dell’imposta sulla casa manda a Roma 398mila euro in più, da sommare ai 18,3 milioni già previsti. E ci sono pure 10,19 milioni di euro in meno in entrata da questa posta (8,67 per l’abolizione della seconda rata relativa alle prime case e circa 1,5 ancora rispetto alle proiezioni attuate dopo il versamento degli acconti) per il Comune, il quale però - conferma l’assessore al Bilancio Matteo Montesano - «riceverà due milioni di contributo in più dallo Stato per l’Imu sugli immobili di proprietà comunale». E inoltre vedrà coperto dai contributi compensativi erogati dalla Regione l’incasso mancato causa appunto seconda rata per le abitazioni principali abolita. L’equilibrio del pareggio viene raggiunto a 346 milioni abbondanti per la parte corrente. Altra nuova entrata svanita: i 781mila euro “prosciugati” dal calo dei tassi e che quindi non matureranno come interessi attivi. A 200mila euro è stato fissato, in uscita, il contributo straordinario per supportare l’attività del teatro Verdi mentre molto, un milione e 600mila euro, si è risparmiato «in spese minori - chiarisce Montesano -. In base alla ricognizione effettuata, erano stati accantonati più soldi di quelli necessari». E contribuiscono in maniera importante i 3,6 milioni in arrivo da trasferimenti regionali a compensazione della quota di maggiorazione standard Tares da rimborsare allo Stato. Altre spese correnti “aggiuntesi” e inserite in variazione: 193mila euro per il Fondo sociale Ater per il pagamento degli affitti, e 200mila per aggio alla società Esatto per la riscossione dei tributi correnti.

In sintesi, alla luce dell’assestamento deliberato dalla giunta, le entrate totali della parte corrente - conferma Montesano - sono passate a 335,6 milioni dopo che in prima battuta erano state indicate in 331,6. Vi si aggiungono 11 milioni di avanzo d’esercizio, che consentono di pareggiare a oltre 346 milioni e vanno a coprire in parte il rimborso di debiti. Esborso, quest’ultimo, pari a 29 milioni,che si va a sommare nelle spese ai previsti 317,2 complessivi (inizialmente 311,3).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo