Muggia, tuffi proibiti in spiaggia: i nuovi cartelli spiazzano gli habituè del Rio Ospo

Spuntano all’ex Fido Lido due tabelle che consentono il “toc”ai cani ma non ai padroni. Decolle: «Esplicitate regole antiche»

MUGGIA «Ma davvero non si può fare il bagno qui?». È l’interrogativo che da qualche giorno risuona all’interno del Parco pubblico del Rio Ospo, l’ex Fido Lido, la spiaggia aperta ai cani ma non... agli esseri umani.

Con l’apposizione di due cartelli sono stati infatti evidenziati tre macrodivieti: di pesca, di stazionamento in spiaggia e pure di balneazione. In mare, però, ci possono andare i cani.

Regole che hanno colto di sorpresa diversi frequentatori. Ignari evidentemente che i divieti vigono come minimo dal lontano luglio del 2015, ovvero l’anno in cui l’area stessa venne inaugurata dall’allora sindaco di Muggia Nerio Nesladek.

«Trovandosi il parco in questione all’interno dell’area portuale, la balneazione è vietata. È una regola che vige da sempre e i trasgressori sono sanzionabili da tutti gli organi competenti», il commento, sintetico ma al tempo stesso efficace, dell’assessore alla Polizia locale di Muggia Stefano Decolle. Accanto al cartello con i divieti, ne è stato apposto un altro indicante il “Regolamento per l’accesso e norme di comportamento dell’utenza all’interno del Parco”. Si tratta di un lungo vademecum che prevede varie disposizioni che devono essere rispettate all’interno della struttura collocata all’entrata di Muggia.

Tra le regole vigono peraltro il divieto di lasciare i cani in libertà incustoditi e l’obbligo di tenerli al guinzaglio nel perimetro del Parco stesso. È vietato anche campeggiare e pernottare nonché «soddisfare le naturali necessità al di fuori delle apposite strutture». Anche in questo testo sono esplicitati i divieti clou: è vietato stazionare con i teli da mare e le sdraio sulla spiaggia, sono vietate la balneazione degli esseri umani e la pesca, mentre i cani possono essere accompagnati alla spiaggia e possono accedere al mare solamente sotto la stretta sorveglianza dei proprietari.

Naturalmente è obbligatorio raccogliere le deiezioni canine ed essere quindi muniti di sacchetto.

I cartelli sono stati apposti molto probabilmente per ricordare le regole che vigono da quattro anni almeno ma che forse, anche a causa del grande caldo di questi giorni, non sono state rispettate dai padroni dei cani, desiderosi di farsi un “toc” in compagnia del loro fedele amico.—


 

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