Muggia, la casa di riposo aumenta le rette di 50 euro

Stangata di 300 euro per gli anziani che provengono da San Dorligo della Valle I sindacati: «Finiranno a Capodistria». La Premolin: «Li aiuterà il Comune»
Lasorte Trieste 17/05/12 - Muggia, Centro Millo, Inontro con Sindacati Sloveni
Lasorte Trieste 17/05/12 - Muggia, Centro Millo, Inontro con Sindacati Sloveni

MUGGIA. In tempi di crisi e di tagli alla spesa pubblica il rischio è che a pagare siano le fasce più deboli della popolazione. Tra queste anche i pensionati che con difficoltà arrivano a fine mese. Come tutelare quindi le persone più fragili? A discuterne, in un incontro organizzato a Muggia giovedì, il sindacato dei pensionati Spi-Cgil e l'omologo croato Suh. Un'occasione per mettere in rete proposte e soluzioni con l'obiettivo di rafforzare la collaborazione a livello transfrontaliero – sono già una ventina i gemellaggi tra le leghe regionali e del Veneto dello Spi e quelle presenti sul territorio croato – in un momento in cui diventa sempre più urgente trovare delle forme di protezione del sistema sociale per evitare disuguaglianze e ingiustizie. Difesa del welfare, dei redditi e delle pensioni sono i punti fermi sui quali si muove il sindacato, soprattutto perché, come spiega Angela Tiboni segretaria generale dello Spi di Venezia, «la protezione del reddito diventa una forma di giustizia sociale quando proprio ora le persone subiscono attacchi su tutti i fronti. Dobbiamo quindi lavorare sui diritti di cittadinanza”.

Ma dietro alla recessione si nasconde anche il rischio che venga a mancare la solidarietà, afferma invece il segretario regionale del sindacato dei pensionati Ezio Medeot: «A livello europeo il sostegno alle fasce più deboli rischia di venir meno. Per questo abbiamo chiesto un nuovo patto sociale contro le politiche liberiste che generano disoccupazione e disuguaglianze».

Fondamentale diventa quindi il rafforzamento della rete di collaborazioni, non solo dal punto di vista sindacale come già avviene con il Suh, ma anche sul territorio in rapporto con gli enti locali: «Sul territorio – sottolinea Medeot – si devono sviluppare politiche di prevenzione e di inclusione sociale in difesa dei salari e delle pensioni. Ma anche di contrattazione coinvolgendo non solo i Comuni ma anche le associazioni». E siccome gli effetti della crisi si toccano con mano stando sul territorio al fianco delle fasce di popolazione più fragili è necessario: «Confrontarsi con le amministrazioni locali – indica infine Medeot - in materia di fisco e di tariffe ma soprattutto tenendo conto che a Trieste e in provincia è forte la presenza di persone anziane che necessitano di servizi socio-sanitari e assistenza domiciliare di qualità».

Ed è proprio sul fronte dell'assistenza agli anziani che arriva, a margine dell'incontro, una denuncia da parte della lega dello Spi di Muggia. Le rette della casa di riposo comunale di salita Ubaldini, come indica Fulvio Marchi, “quest'anno sono aumentate di 300 euro arrivando ad una totale di 1700 euro mensili. Per gli ospiti con bassi redditi, e residenti nel comune di Muggia, una parte della retta è a carico dei servizi Sociali, ma restano fuori nove persone che invece abitano a San Dorligo della Valle. Per loro il rischio è di essere trasferiti a Capodistria dove il costo mensile delle case di riposo si aggira attorno ai 1000 euro. Questo comporterebbe un enorme disagio, soprattutto se si tratta di persone anziane che da anni ormai sono ospiti della struttura con le loro abitudini». L’assessore Giorgio Kosic conferma: aumenti da 1400 a 1700 euro per i non residenti (otto-nove casi), aumenti del 3%, come da tasso d’inflazione programmata, per i muggesani. (pari a 50 euro).

Sulla questione interviene il sindaco di san Dorligo della Valle – Dolina Fulvia Premolin che precisa: «I nostri ospiti nella casa di riposo di Muggia pagano un po' di più rispetto agli altri e so che c'è stato un aumento delle rette, ma ho già spiegato al sindacato che chi non in grado di sostenere per intero la retta può fare richiesta ai nostri uffici per avere un aiuto economico. È chiaro che non possiamo abbattere le rette per chi è proprietario di un'abitazione, ma solo per coloro che non hanno realmente una copertura di reddito».

E Capodistra? Una libera scelta delle famiglie, non un’imposizione.

Ivana Gherbaz

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