Muggia invasa da misteriosi ladri di piante

Spariti persino i fiori sulle tombe. Ma il colpo più grosso è un cactus di 22 anni alto un metro e mezzo
Di Riccardo Tosques
Lasorte Trieste 13 02 04 - Muggia - Cimitero -
Lasorte Trieste 13 02 04 - Muggia - Cimitero -

MUGGIA. Ladri di piante in azione a Muggia. Sono decine infatti le segnalazioni di cittadini muggesani che lamentano da settimane raid di ignoti ai danni della propria “quota verde”, perlopiù nel centro cittadino. Il caso più eclatante? Un cactus di ventidue anni, alto un metro e mezzo, sparito dal giorno alla notte in calle dei Pancera. Annamaria, triestina trapiantata a Muggia alla fine degli anni Ottanta, proprietaria della pianta rubata, racconta: «Il cactus era un regalo di un mio caro amico. Era posizionato davanti alla mia abitazione che si trova in una bellissima piazzetta. In tanti mi hanno sempre fatto i complimenti per questa pianta che in oltre vent’anni era cresciuta sino a raggiungere i 150 centimetri d’altezza. Una mattina però, al mio risveglio, la pianta non c’era più».

Rabbia e stupore le reazioni dinanzi ad un simile episodio: «Era un caro ricordo, l’ho visto crescere negli anni. Mi è dispiaciuto davvero molto che qualcuno mi abbia portato via il mio cactus». Che peraltro non è l’unico ad essere sparito. «Ho notato che c’è una vera e propria caccia alle mie piante grasse - prosegue Annamaria - perché mi sono state rubate altre cinque piantine». Nello specifico un grisone (più conosciuto come “cuscino della suocera”) e altre quattro piantine grasse. «La cosa strana è che ho un peperoncino arancione a cui non è mai stata torta una foglia e altre specie forse più belle», aggiunge Annamaria.

Altri muggesani hanno lamentato invece il furto di fiori addirittura dalle tombe dei propri cari. Sarà la crisi economica, sarà l'inciviltà ma suo malgrado il Comune aveva comunicato poco tempo fa l’ammanco di diverse piante in varie aree pubbliche del territorio, probabilmente anche alla luce del loro essere zone meno “di passaggio”.

In passato si ricordano diversi furti: dall’area verde del piazzale ex Alto Adriatico erano sparite dieci piccole agavi cresciute e poi piantumate dalla squadra di ragazzi delle Borse lavoro del Dipartimento di salute mentale, senza dimenticare il furto dei roseti di Caliterna e del lungomare Venezia, e le varie piante del Giardino diffuso sparite nel nulla. Il vicesindaco Laura Marzi usa toni duri: «Questo genere di comportamento è a dir poco deprecabile. D’altronde ci sono passata anch’io perché anni or sono i narcisi piantati davanti al mio negozio venivano tagliati con regolarità, peraltro in modo piuttosto chirurgico, senza essere strappati». Per Marzi questo comportamento nuoce a tutta la comunità muggesana: «Soprattutto perché i cittadini fanno di tutto per abbellire la propria abitazione, ma di riflesso anche l’aspetto della città. Quello di rubare delle piante è un fenomeno costante, anche a Muggia, soprattutto in luoghi pubblici, considerati erroneamente luoghi di nessuno invece che di tutti. Direi comunque che simili gesti sono davvero di una bassezza infinita».

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