Muggia, il mistero dei germani reali morti alle foci del rio Ospo

Le carcasse sono una ventina sul totale di 80 volatili. Non si esclude possa trattarsi del virus del Nilo occidentale
Un esemplare di germano reale con i suoi anatroccoli
Un esemplare di germano reale con i suoi anatroccoli

MUGGIA. Moria di germani reali alle foci del rio Ospo. La voce che circolava da qualche giorno tra i muggesani riguardo la scomparsa di gran parte dei bei pennuti che popolano le acque rivierasche è stata confermata ieri dal comandante della Polizia ambientale provinciale di Trieste Ilario Zuppani: «Dobbiamo attendere le analisi per capire cosa stia succedendo, sicuramente le segnalazioni sono tante e purtroppo attendibili. Qualcosa sta uccidendo questi uccelli».

E sulla misteriosa scomparsa degli animali aleggia anche lo spettro del virus del Nilo occidentale. Per ora il numero degli animali morti nel corso d’acqua muggesano si attesta attorno alle 20 unità rispetto agli 80 esemplari che popolano da anni la zona. Il numero dei volatili coinvolti, però, potrebbe essere molto maggiore.

L’allarme sulla moria è stato lanciato pubblicamente sul web dal chiosco del Molo Balota. «Ci sono giunte notizie che le amate anatre, che da sempre gironzolavano per la zona del molo, sono state uccise. Non serve nemmeno dire quanto questo ci rattristi e faccia infuriare».

La segnalazione è arrivata ben presto anche ai guardiacaccia della Provincia. «C’è chi parla di dieci esemplari, chi di venti, chi di più: noi, facendo un sopralluogo, abbiamo rinvenuto un paio di esemplari effettivamente morti», racconta Zuppani. Uno di questi germani reali, morto da pochissimo, è stato consegnato all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Analizzare il campione di una carcassa è molto importante ovviamente per cercare di capire cosa stia effettivamente uccidendo le anatre muggesane.

Per ora ci sono solamente delle ipotesi, da prendere evidentemente con le pinze. C’è chi parla di un possibile avvelenamento (volontario? involontario?) di massa. C’è chi sostiene di aver visto in questi giorni una sostanza simile alla nafta galleggiare nell’Ospo. Tra le ipotesi anche il tentativo di qualcuno di avvelenare nutrie o topi, andato invece a sterminare le anatre: in questo caso vi è l’auspicio che le telecamere di videosorveglianza posizionate in zona rio Ospo possano aver immortalato l’artefice o gli artefici di tale scelleratezza.

Per ora, dunque, solo ipotesi. Ma quando ci potrà essere un riscontro oggettivo sull’accaduto? Una parte delle analisi verrà effettuata dalla sede udinese dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie: i relativi risultati dovrebbero arrivare quasi sicuramente entro la fine di questa settimana. Un’altra parte di analisi, quelle più complesse, dovrà essere compiuta nella sede centrale dell’Istituto che si trova a Padova: per l’esito potrebbero servire diverse settimane.

«Onestamente non so davvero dire cosa possa essere successo - ammette il guardiacaccia Zuppani -, le possibilità sono varie. C’è anche da dire, premettendo che comunque le percentuali sono basse, che si potrebbe trattare del virus del West Nile». Il virus del Nilo occidentale, provocato dalle zanzare che sono il primo vettore, infetta gli animali acquatici, tra cui soprattutto gli uccelli. Ma la malattia può anche interessare l’essere umano.

In questi anni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia sono state le regioni interessate da questa problematica sanitaria. Anche con conseguenze mortali per l’uomo. Ed è notizia proprio di ieri che nel Ferrarese è stato attestato il quinto caso di West Nile in poche settimane.

Con la tecnica “mantrailing” Fido diventa un vero segugio
20090413 - ROMA - DIS - TERREMOTO: ORE 3:32, UNA SETTIMANA FA LA TERRIBILE SCOSSA. Un'unita' cinofila impegnata nella ricerca di due corpi sotto le macerie di un edificio crollato a Tempera, in provincia dell'Aquila, a causa del terremoto, in una immagine del 06 aprile 2009. ANSA/ALESSANDRO DI MEO/ARCHIVIO

Tenendo conto poi, che di norma, la fase più delicata e a maggior rischio di contagio va proprio da Ferragosto sino all’inizio dell’autunno la prevenzione per evitare il proliferarsi delle zanzare è estremamente consigliata.

Rimane comunque aperta la pista dell’avvelenamento - volontario o involontario - provocato dall’uomo. In attesa di risolvere il mistero della moria delle anatre muggesane del rio Ospo, dal chiosco di Molo Balota il messaggio è chiaro: «Vi preghiamo di tenere gli occhi aperti e di informare chi di dovere nel caso notiate qualcosa di strano».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:animaligermani

Riproduzione riservata © Il Piccolo