Muggia, il “giallo” della casa dei cannoni
TRIESTE. «La magistratura sta indagando, per ora siamo ancora in attesa di capire cosa sia esattamente successo». Laura Marzi, sindaco di Muggia, non si sbilancia di più. Certo è che la vicenda della casa al numero 28 di salita Ubaldini, a Muggia vecchia, ribattezzata come la “casa dei cannoni”, sta iniziando ad assumere dei toni misteriosi e inquietanti.
Incendio. Lo scorso 28 settembre, attorno alle 17, una densa colonna nera di fumo si era alzata sopra il cielo di Muggia mettendo in allarme diversi residenti: il fumo, visibile da una decina di chilometri, ha iniziato a farsi sempre più fitto. Ben presto sono arrivati i vigili del fuoco che, con l'ausilio anche di un’autobotte inviata da Trieste, sono prontamente intervenuti per spegnere l'incendio che stava coinvolgendo una casa privata. In fiamme stava andando appunto l’edificio sito al numero 28 di salita Gianpaolo Ubaldini, poco distante dalla casa di riposo comunale. Sul posto anche gli agenti della polizia locale e della polizia di Stato. Per fortuna il rogo non ha provocato vittime: al momento dell'incendio pare infatti che non ci fosse nessuno in casa. Domato il fuoco, in seguito ad una verifica della sicurezza statica delle strutture coinvolte, è stato appurato che l'incendio ha interessato il piano terra del locale producendo il crollo delle strutture della copertura rendendo di fatto inagibile l'abitazione a cui è stato applicato il nastro segnaletico bianco-rosso. Ma cosa ha innescato l'incendio dell'abitazione? La risposta è ancora incerta. Ma è da qui che iniziano i misteri.
I sigilli. In base al procedimento 455/15 del 17 giugno 2015 è emerso che i locali di salita Ubaldini 28 erano sottoposti a sequestro dalla magistratura: l'abitazione che ha preso fuoco aveva quindi i sigilli. Ciò significa che la casa, di proprietà del 77enne Dario Zugna, era (o avrebbe dovuto essere) disabitata. Da oltre un anno. Non si sa ancora se l'incendio sia stato di natura dolosa o meno. Ma tenendo conto che la casa aveva i sigilli, una cosa è chiara: nessuno avrebbe dovuto risiedere in quella casa.
Il proprietario. Ma cosa dice il proprietario dell'accaduto? Per ora nulla, perché pare che Zugna, al quale era stata assegnata una casa Ater dopo il sequestro della sua abitazione, non sia stato ancora rintracciato. Secondo alcuni residenti, l’uomo non si faceva vedere da tempo in zona.
I cannoni. Ma la particolarità nella particolarità di questa misteriosa vicenda è legata al tipo di casa andata parzialmente a fuoco. A Muggia l'abitazione di Zugna è conosciuta come la “casa dei cannoni” per via della presenza di due vecchi cannoni puntati verso di Trieste.
I manufatti, di cui non si conosce la provenienza, sono stati collocati sopra il tetto di due strutture adiacenti alla casa, entrambe perfettamente visibili dalla strada pubblica. Proprio la presenza dei due pezzi di artiglieria (e non è detto che non ve ne siano altri più nascosti nella proprietà privata dell'uomo) pare sia stata la miccia che ha innescato l'intervento della magistratura per violazione del vincolo paesaggistico che vige sull'area. Magistratura che ora indaga anche sul rogo scoppiata nella casa dei cannoni».
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