Muggia, i cigni sono tornati sul Rio Ospo a 4 anni dall’allarme tossina

Un’intera famigliola ha fatto in questi giorni la comparsa nelle acque del torrente. Nel 2016 cinque esemplari morirono avvelenati assieme a 30 germani reali

MUGGIA Ritornano i cigni sull’Ospo. Il rio muggesano ospita da un po’ di tempo una piccola colonia di cigni con i loro splendidi piccoli.

E il loro arrivo non è passato inosservato. Sulla pagina Facebook “Te son de Muja se...” in tanti hanno fotografato la famigliola di cigni e commentato sulla loro bellezza, dispensando consigli su cosa dare o non dare da mangiare. Buona norma sarebbe non dare da mangiare agli animali selvatici, soprattutto è fondamentale non dare pane, come sottolineato da vari utenti intervenuti, consigliando, in maniera corretta di dare loro, se proprio non se ne può fare a meno, la lattuga, che è un buon alimento.

I cigni, infatti, sono erbivori e si nutrono di alghe, piante acquatiche o erba collocata lungo le sponde. La presenza di questi splendidi volatili con i loro piccoli al seguito non è una novità per l’area. E purtroppo non sempre tutto è filato liscio.

Nel 2016, dopo aver gravitato per tutto l'inverno nelle acque di Lazzaretto, una famigliola con sei baby cigni reali aveva deciso di trasferirsi lungo le sponde dell’Ospo, diventando subito, soprattutto i piccoli, le nuove star della cittadina rivierasca, con tanto di toto-nome con cui battezzare i componenti della bellissima famigliola. Pochi mesi dopo cominciò una moria terribile di uccelli acquatici che gravitavano proprio lungo il rio Ospo, tra i quali, oltre a una trentina di germani reali, persero la vita anche cinque giovani cigni reali. Si pensò dapprima a un diserbante utilizzato sul posto. Gli esemplari più colpiti furono numerosi germani reali, ma la morte dei cinque giovani cigni reali destò rabbia a sgomento nella comunità muggesana, forse anche per il fatto che pochi mesi prima i piccoli scorrazzavano lungo il corso d’acqua muggesano. Responsabile della morte dei volatili, come appurato dalle analisi condotte su campioni fisiologici degli animali, fu il clostridium botulinum, una neurotossina potenzialmente mortale.

Sul rio Ospo arriveranno poi una serie di divieti, tra i quali pescare e dar da mangiare agli animali, attuati dal Comune di Muggia con un’ordinanza valida fino a quando le condizioni climatiche, ossia le temperature elevate e lo scarso ricambio delle acque nel rio Ospo, avrebbero scongiurato l’allora elevato rischio di sviluppo della neurotossina.

Una brutta storia che forse è rimasta nella memoria dei cittadini di Muggia e forse anche per questo tra gli utenti della seguita pagina social sono in tanti quelli che sperano che alla nuova famigliola del Rio Ospo non accada nulla di grave, e che ai baby cigni sia data la possibilità di vivere in tranquillità e senza l’intrusione, spesso ingombrante, dell’uomo. —


 

Argomenti:cignianimali

Riproduzione riservata © Il Piccolo