Muggia dà una mano alle società sportive costrette allo stop

Non solo affitti azzerati ma anche «contributi per abbattere i costi di gestione» e alleviare così il peso della crisi alle associazioni dilettantistiche 
Silvano Trieste 2018-05-19 Aquilinia Playoff Interclub Muggia
Silvano Trieste 2018-05-19 Aquilinia Playoff Interclub Muggia

MUGGIA

Se a Trieste il Comune si appresta a rinunciare ai canoni di palestre e piscine in affitto alle associazioni sportive dilettantistiche da marzo a dicembre, a Muggia, spiega l’assessore allo Sport Roberto Rosca, «le associazioni sportive questi canoni non solo non li pagano ma ricevono contributi per abbattere i costi di gestione». Una scelta che, in periodi funesti per l’attività sportiva come quelli in cui viviamo, costituisce una garanzia di tranquillità, almeno parziale, per il futuro dei sodalizi rivieraschi. Il tutto, precisa il presidente della Polisportiva Muiesana Mauro de Peitl, rientra in un quadro più ampio «regolato da una convenzione, che scade il 31 maggio di quest’anno, tra la stessa Polisportiva Muiesana, società sportiva dilettantistica che gestisce gli impianti indoor, e il Comune di Muggia». A oggi i sodalizi che fanno riferimento alla Polisportiva Muiesana e che usufruiscono delle strutture comunali sono l’Asd Pallacanestro Interclub, la Polisportiva Venezia Giulia Ssdrl, l’Associazione Polisportiva Dilettantistica Muggia 90 e le ulteriori associazioni sportive dilettantistiche Intermuggia, Danze Sportive Club Diamante Fvg CarsoMuggia 2000 e, infine, Katamà. «Essendo vietata l’attività sportiva giovanile ed amatoriale – così de Peitl – ovviamente non viene pagato alcun canone e quindi restano solo i costi fissi non essendo utilizzate l’energia elettrica e l’acqua per le docce». Le strutture interessate dalla convenzione sono il palasport di Aquilinia e le palestre delle scuole Sauro, De Amicis e Loreti. «Il vero problema – ancora de Peitl – è come far fronte alla sospensione delle attività dei ragazzi. A fronte di genitori che hanno saldato la quota per un periodo in cui non c’è stata poi alcuna attività, c’è stato anche il pagamento di alcuni istruttori che contavano su quell’emolumento. Occorrerà certamente trovare delle soluzioni».—LU.PU.

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