Muggia, arriva il primo sì al progetto per la costa
«Dove ci sono sassi non può esserci inquinamento». Tesi secca e inequivocabile quella portata avanti con forza dal sindaco di Muggia Nerio Nesladek. Il concetto è stato uno dei passaggi chiave della Conferenza dei Servizi organizzata in municipio per discutere del futuro della costa rivierasca. Nello specifico è stato affrontato il progetto definitivo relativo alle opere di riqualificazione costiera del tratto Porto San Rocco – Punta Olmi, con finalità turistico balneare. L’incontro ha visto l’espressione dei pareri di competenza che sostanzialmente approvano il progetto che ora sarà sottoposto allo “screening” di Via (Valutazione di impatto ambientale) per verificarne l’incidenza; concluso ciò, fra 60 giorni sarà riconvocata la Conferenza per una conclusione o ulteriori valutazioni.
Un progetto importante per il territorio, come ha evidenziato in apertura della Conferenza Nesladek, sia dal punto di vista della fruibilità balneare dei residenti sia dal punto di vista dell’avvio di attività economiche che nello sviluppo della costa troveranno un notevole volano. Il sindaco ha anche anticipato come vi siano gli opportuni contatti transfrontalieri per una programmazione unitaria dello sviluppo della costa. Nello specifico, il progetto prevede nuovi spazi di parcheggio e una pista ciclopedonale sul lato mare che migliori la fruibilità della costa e l’accesso agli spazi balneari con un allargamento verso mare, un riempimento protetto da una mantellata e un ripascimento in ghiaia da Porto San Rocco sino all’ex Bagno della Polizia. Spiaggia, piazzole e reef artificiali a disposizione dei bagnanti che potranno godere di maggior sicurezza con una nuova distribuzione del marciapiede e del guard-rail.
Il progetto interessa un’area a mare che vede in corso una caratterizzazione e le attività potranno quindi essere avviate solo dopo l’approvazione dei risultati della stessa, sentito il ministero dell’Ambiente. «Questo infatti rimane lo scoglio principale: il tratto interessato dal progetto dal 2003 è stato disgraziatamente inserito da amministratori poco oculati nel Sin e questo preclude ogni modifica della parte a mare - ha commentato Nesladek -. Poco importa se il Comune vuole intervenire solo nei primi metri dove c’è sostanzialmente solo roccia e quindi per definizione quel tratto non può essere inquinato: bisogna comunque fare una caratterizzazione, validare i dati e andare a Roma a farci liberare la zona da una conferenza dei servizi al Ministero. Soldi, tempo, incertezze».
La Conferenza dei Servizi però è stata un fatto importante: nessuna delle amministrazioni presenti ha espresso disaccordo sul piano. «Forti di questo lavoreremo da subito assieme all’Autorità portuale (cui quel tratto di mare fa capo, ndr) per chiudere nei tempi il più breve possibili la questione cercando di far passare la tesi sacrosanta che dove ci sono sassi non ci può essere inquinamento».
Il sindaco infine ha evidenziato come vi sia stata «una particolare sensibilità da parte della Provincia, proprietaria della strada interessata dall’intervento, che ha fatto solo osservazioni positive e costruttive, motivo in più per essere fiduciosi di riuscire a partire anche se i tempi sono davvero ristretti e le risorse “ballerine”».
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