Mtl controgli azzurri di Prandelli: tifavano per gli inglesi

Gli adepti del Tlt: «Non sosteniamo una bandiera che non ci rappresenta». L’ironia di Nino Martelli di Pro Patria: «Adesso appoggiate il Costa Rica, così vinciamo sicuro...»

«Ieri notte tifavo Inghilterra... pensando al Tlt...». Gli indipendentisti triestini entrano a gamba tesa nel mondiali di calcio brasiliano. E lo fanno nella partita d’esordio dell’Italia tifando per la perfida Albione. Non in modo ufficiale, ma “gufando” sui social network contro gli azzurri di Prandelli. Con tanto di foto della bandiera inglese con sopra il logo bicolore del “Free Territory of Trieste “con alabarda e simbolo dell’Onu”. «Mondiali Brasile 2014. Sabato 14 giugno partita Italia-Inghilterra. Inutile dire che tiferò England!». Con gli hooligans e contro l’Italia si schiera anche Giorgio Marchesich e il suo “fronte” per l’indipendenza. Nel caso triestino non si tratta solo di un’astensione dal tifo per l’Italia (come per Veneto: «non tifo per i miei aguzzini, sventolando una bandiera che non mi rappresenta») ma di una scelta di campo a fianco dell’Inghilterra che era a capo del Governo militare alleato nella Zona A del Territorio Libero di Trieste nei primi anni ’50. Anche se i ricordi di quel governo british non sono proprio entusiasmanti

Tifare “England”, comunque, ha portato bene agli azzurri domenica notte. «I ga portado fortuna». Un dato di fatto di fronte a una sconfitta data per certa. «Che goduria pensar ai tipi del Mtl che i mastiga amaro» commenta uno. «Antinazionali italofobi pronti a tifare qualsiasi straniero persino la perfida Albione che nella nostra città ancora ricordano per i crimini perpetrati. Destinati a perdere. Garanzia de sfiga continua. Me racomando, la prosima volta tifè per el Costarica che vinzemo de novo» infierisce Nino Martelli, presidente di Trieste Pro Patria, tifoso dell’Unione con un passato da ultras. Come Giorgio Iure Marchesich e altri alabardati del Mtl. «Questa xe la nostra nazional. Chi tifa azzurri ai mondiai xe taglian» è la scritta che appare sullo sfondo della bandiera inglese con una foto d’epoca della Triestina e il simbolo dell’Unione. «Per quei che ghe piasi balon e varda el mondial in Brasil fazemo atenzion ai ini nazionali. Chi tien pei azuri xe taglian. Mi sabato tegno pei inglesi chi vol capir capissi...i altri pagherà tasse avanti. Forza Unione!» «Che sia chiaro» certifica Marchesich. Doppio vilipendio: all’Italia e all’Unione. «Giù le mani dalla Triestina sciacalli» dice senza mezzi termini Martelli. E il dibattito si accende, molto più che sull’italianità di Trieste. «Quando sarà el derby col kras per chi tifa?» si domanda uno. «Mi go l'impression che sta genia xe la stessa che ai tempi tifava Ponziana» attacca uno. «Tanto per dir, non i sa nianche che la stella in testa al simbolo della Ust rappresenta la Patria. E che nisuna squadra come la Triestina ga rapresentado l'Italia. Che i vadi a veder dove che gavemo giogado un anno in serie A causa dei lori amici sloveni» ricorda Andrea Luglio. «Colori sociali per molti anni Calzettoni verdi, calzoncini bianchi, maglia rossa, prima di aprire bocca imparate la storia della Triestina, emigrata a giocare al Moretti ospite dell'Udinese calcio, per non dare fastidio e creare disordini con il filo slavi, filo austriaci e anti italiani!» completa un altro tifoso. Marchesich e& C., insomma, dovranno trovare un’altra nazionale per il Tlt. L’Unione non si tocca. E l’Inghilterra non porta bene. «Continuate pure a tifare contro che ci portate fortuna, siete il nostro elisir di lunga vita» insiste Martelli. La “macumba” di Trieste Libera rischia di portare lontano l’Italia in questo mondiale.

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