Msc svela le carte sul futuro di Wärtsilä: produrre mille carri ferroviari a Trieste. Ansaldo Energia si sfila

L’impegno della società è di assorbire tutti gli attuali 300 esuberi e procedere poi con ulteriori assunzioni. 

Diego D'Amelio
Lasorte Trieste 23/06/23 - Bagnoli della Rosandra, Stabilimento Wartsila, Assemblea dei Lavoratori
Lasorte Trieste 23/06/23 - Bagnoli della Rosandra, Stabilimento Wartsila, Assemblea dei Lavoratori

TRIESTE Msc intende produrre a Trieste mille carri ferroviari all’anno. Stamattina la società guidata da Gianluigi Aponte ha presentato al tavolo di crisi Wärtsilä le prime linee del proprio progetto industriale per il subentro nell’impianto a Bagnoli della Rosandra.

L’idea di Msc è entrare pienamente a regime con la produzione entro 36 mesi. Il tempo necessario all’insediamento e alla partenza della produzione sarà coperto da cassa integrazione. L’impegno della società è di assorbire tutti gli attuali 300 esuberi e procedere poi con ulteriori assunzioni, anche se le fasi del dispiegamento del progetto non sono state chiarite.

Ansaldo Energia ha invece chiarito che in questo momento non ci sono le condizioni per far parte del progetto.

L’incontro a Roma

L’incontro si è tenuto a Roma nella sede del ministero delle Imprese. Al tavolo era presente anche il management di Ansaldo Energia, che ha annunciato la decisione di ritirare il proprio interesse per l’ingresso a Trieste con una linea di produzione di elettrolizzatori e turbine.

Da quanto riferiscono fonti sindacali, nel corso della riunione il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha evidenziato che il lavoro di scouting per risolvere la crisi Wärtsilä ha attratto altre manifestazioni di interesse, che la Regione cercherà ora di organizzare affinché si possano trovare altre soluzioni di insediamento sul territorio.

Fedriga ha auspicato che il ministero dell’Economia possa riconoscere le franchigie doganali del regime di porto franco previste dal trattato di pace del 1947 e richieste da Msc come forma di agevolazione per abbassare i costi dell’insediamento.

Come spiega il segretario triestino della Uilm Antonio Rodà, «si è fatto riferimento a carri ferroviari merci tecnologicamente avanzati che dovrebbero andare a sostituire un parco europeo ormai vetusto e che nei prossimi anni vedrà un incremento del trasporto su rotaia in Europa dal 15% attuale fino al 30-40% al 2030-2040. Questo a fronte delle direttive europee tese ad abbassare le emissioni inquinanti.

L'obiettivo è di una ricollocazione del personale pari o superiore all'attuale esubero di Wärtsilä (circa 300 persone). Il piano avrà uno sviluppo nei prossimi 36 mesi durante i quali i lavoratori vedranno una ricollocazione a step sulla base dell'avanzamento del piano industriale. Il contratto applicato sarà quello dell'industria metalmeccanica. C'è la disponibilità a valorizzare anche una parte di indotto».

Il sottosegretario delegato alla Crisi, Fausta Bergamotto ha dichiarato: «Abbiamo la consapevolezza di trovarci di fronte a un’opportunità non solo per Trieste ma per tutto il Paese. Voglio ringraziare Ansaldo Energia, che in un momento molto difficile ci ha dato la disponibilità di un progetto concreto. Ora le condizioni sono cambiate, è vero. Adesso però non possiamo permetterci di perdere tempo, dobbiamo arrivare a giugno con l’accordo di programma concluso».

Il tavolo per riprendere la discussione sull’accordo di programma è calendarizzato per mercoledì 27 marzo, con all'ordine del giorno l'avvio dei lavori per la sottoscrizione dell'Accordo di programma.

I commenti

"Crediamo che oggi possiamo intravedere una strada solida, con l'intervento di un'azienda che ha dimostrato di avere degli obiettivi chiari e concreti. Le linee guida presentate da Msc per il progetto di reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra sono infatti coerenti agli obiettivi che la Regione ha condiviso attraverso l'accordo del 29 novembre 2022, ovvero: il mantenimento a Trieste di una produzione industriale strategica di alto livello e la tutela dei livelli occupazionali, con un'attenzione particolare ai lavoratori dell'indotto. A questo si inserisce l'occasione per lo Stato di intervenire sul piano dell'attivazione dei vantaggi offerti dal Porto franco, in un'ottica di opportunità per l'attrattività delle aziende che riguarda non solo il Friuli Venezia Giulia ma l'intera Nazione".

Lo hanno detto oggi il governatore Massimiliano Fedriga (collegato in videoconferenza per la contemporanea seduta del Consiglio regionale) e l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, presente a Roma al tavolo del Ministero delle imprese e del made in Italy dedicato alla crisi industriale dello stabilimento triestino di Wartsila a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il sottosegretario Fausta Bergamotto, i rappresentanti di Confindustria Alto Adriatico, Wartsila, Ansaldo, Msc e delle sigle sindacali.

Presente in videoconferenza anche l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Come ha spiegato l'assessore Rosolen, la riunione odierna ha segnato una svolta in quanto "abbiamo sentito numeri, progetti concreti e un'idea precisa di piano di ricollocazione occupazionale".

"Va sottolineato a questo punto - ha aggiunto Rosolen - che quello di oggi è l'inizio di un percorso che vedrà il suo punto di partenza nella sottoscrizione dell'Accordo di programma, all'interno del quale ogni parte in causa prenderà formalmente i suoi impegni nell'ambito di una road map condivisa. Inoltre, saranno affrontati anche i temi della permanenza di Wartsila e della difesa dell'indotto".

L'assessore Rosolen ha poi rimarcato l'importanza dell'accordo sindacale tra le parti, che dovrà accompagnare il percorso compartecipato di stesura dell'Accordo di Programma. Da parte sua l'assessore Bini, esprimendo soddisfazione per quanto emerso nell'incontro odierno, ha evidenziato come il progetto di Msc testimoni il crescente interesse delle grandi imprese per il Friuli Venezia Giulia.

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