Msc mette gli occhi sul terminal crociere di Trieste

Il colosso di Aponte pronto ad acquistare il 40% delle quote di Ttp. In corsa anche i veneziani di Vtp e Giuliana Bunkeraggi
Msc Poesia in manovra davanti a piazza Unità
Msc Poesia in manovra davanti a piazza Unità

TRIESTE Mentre sabato con l’ultimo arrivo di Costa Mediterranea si chiuderà la stagione crocieristica triestina 2015, il commissario dell’Autorità portuale nonché presidente di Trieste terminal passeggeri (Ttp), Zeno D’Agostino rende noto che anche Msc punta a entrare nella compagine societaria che gestisce il terminal. La battaglia tra le due compagnie che solcano più massicciamente il Mediterraneo si estende dunque fino all’estremo Nord dell’Adriatico. Msc crociere fa parte del colosso mondiale capitanato dal sorrentino Gianluigi Aponte e ha sede a Ginevra e sede operativa a Napoli.

La compagnia, a capitale interamente svizzero, impiega circa 15.500 dipendenti in tutto il mondo e ha uffici in 45 Paesi. Mettendo nel mirino Ttp, Msc intenderebbe completare un’operazione a tenaglia sul porto di Trieste dal momento che nei mesi scorsi, tramite la finanziaria Marinvest, ha acquisito il 45% di Trieste marine terminal (Tmt), la società che gestisce il terminal container del Molo Settimo. Allora Pierluigi Maneschi, che con To Delta comunque detiene la maggioranza di Tmt, dichiarò: «Maersk ha deciso di puntare sul porto di Capodistria, mentre Msc crede in Trieste».

Il tentativo di scalata di Msc, ammesso che la determinazione a raggiungere l’obiettivo venga ribadita nel prossimo futuro, trova davanti a sè tre ostacoli. Innanzitutto il fatto che proprio D’Agostino ha deciso di congelare la vendita del 40% delle quote ancora in mano all’Autorità portuale alla quale l’ex presidente Marina Monassi aveva invece già dato il via libera. «Non siamo obbligati a vendere - ha ribadito ieri D’Agostino - valuteremo l’anno prossimo se l’operazione risulterebbe utile alla crescita dei traffici, oppure no. Decideremo di conseguenza».

Secondo questione, il fatto che, ammesso che l’Authority si decida a vendere, la prelazione sull’acquisto spetta a Tami (Trieste adriatic maritime initiatives), la società che già oggi detiene la maggioranza di Ttp, per l’esattezza il 60%, e che è composta da Unicredit come capofila (all’incirca il 36%) assieme oltretutto alla stessa grande rivale di Msc, Costa crociere (33%), a Giuliana Bunkeraggi (17%) e a Assicurazioni Generali (11%). Terza questione il fatto che quella di Msc non è l’unica manifestazione di interesse ad acquisire quote di Ttp. Sono infatti in corsa anche Venezia terminal passeggeri (Vtp), il che è già noto da tempo, e la stessa Giuliana Bunkeraggi, società di bunkeraggio e agenzia marittima interamente di proprietà della famiglia triestina Napp di cui Franco è anche l’amministratore delegato della stessa Ttp. Nei mesi scorsi D’Agostino aveva affermato che sarebbe utile che all’interno della compagine terminalistica non vi sia soltanto un’unica compagnia, come avviene ora perché questa situazione rischia di tener lontani tutti i concorrenti, ma ieri non ha voluto esprimere un giudizio personale su questa opportunità.

Msc aveva annunciato negli anni scorsi di voler utilizzare Trieste come homeport per quella che allora era la più piccola nave della sua flotta, la Melody in grado di trasportare poco più di mille passeggeri. Gli arrivi dovevano essere quattordici nel 2013 per venire poi bissati l’anno successivo.

«Le crociere che proponiamo con partenza da Trieste sono molto particolari - aveva spiegato Leonardo Massa, country manager di Msc per l'Italia - e possono riguardare anche un turismo familiare-religioso. Le toccate a Brindisi, Spalato e Igoumenitsa permettono infatti escursioni rispettivamente al santuario di Padre Pio, a Medjugorie e ai monasteri ortodossi. Inoltre la Msc Melody, pur essendo una nave relativamente piccola (poco più di mille passeggeri) è quella in Mediterraneo con il maggior numero di cabine quadruple e quintuple.» A gennaio 2013 l’annuncio ferale con un comunicato quasi stupefacente: «Da oggi Msc Melody non fa più parte della flotta Msc Crociere. La nave più piccola della flotta viene ritirata dal servizio. La decisione conferma l'attenzione della società verso un'offerta sempre più all'avanguardia, in linea con i più alti standard in materia d'innovazione, comfort, eleganza e tecnologia».

Le toccate più frequenti a Trieste da allora sono state della Costa che anche per il prossimo anno ha garantito la presenza settimanale della Mediterranea a partire già dal 26 marzo. Anche Costa però che doveva essere presente quest’anno in città in overnight, cioé settimanalmente per due giorni di fila in particolare il venerdì e il sabato alla fine ha preferito “spalmare” la Mediterranea tra Venezia e Trieste. Chiaro che affinché Trieste possa diventare un porto crocieristico di medio calibro in Italia sarebbe indispensabile che almeno due crociere settimanali avessero Trieste come capolinea settimanale.

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