Movida sott’occhio e risse da sedare a Trieste nel debutto del team di steward

In via Torino e dintorni prima serata di servizio impegnativa  per cinque addetti. Da mezzanotte in poi una raffica di liti 
Il debutto degli steward nella movida triestina (Bruni)
Il debutto degli steward nella movida triestina (Bruni)

TRIESTE Una situazione fuori controllo. Con cinque addetti alla sicurezza che si spostavano velocemente da una parte all’altra per sedare risse e invitare le persone a mantenere il metro di distanza. È stato un venerdì sera alquanto movimentato quello dell’altro ieri a Trieste, quando per la prima volta, come test, sono scesi in campo i vigilantes del progetto dedicato alla movida di via Torino nel contesto della ripartenza post-lockdown: un piano lanciato dagli stessi esercenti, che pure lo finanziano con la Fipe, predisposto da Tommaso Centazzo, gestore di una discoteca triestina e referente commerciale della “Securfox” srl di Ferrara, e approvato dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.



Schierati per la serata, dunque, cinque addetti alla sicurezza, ma ne servivano sicuramente di più, come previsto poi per sabato sera, ieri. È stato fuorviante il temporale di venerdì, che ha indotto a pensare che la movida sarebbe risultata più calma del solito. Ma così non è stato: adolescenti e poco più che maggiorenni, per la gran parte triestini, si sono riversati in via Torino. Bevendo da bottiglie portate da casa, buttando giù tutto d’un fiato piccoli shot di superalcolici serviti in particolare dai bar posti nell’area rivolta verso piazza Venezia, per lasciare infine a terra un disastro di bicchieri e bottiglie in vetro. È l’una meno dieci quando si scatena la prima di cinque liti. Ha luogo nello spiazzo di via Torino che si affaccia su piazza Venezia. Parte un cazzotto in faccia a un ventenne. Scorre sangue dal naso del ragazzo colpito.

«Mi sono acceso una sigaretta, senza volere ho dato una spallata a un 24enne, che non conoscevo – spiega un amico del ferito –, che pensava lo volessi menare e così ha colpito il mio amico. Ma si vedeva che stava cercando la rissa». Questo, il racconto dei compagni di serata della vittima del primo episodio. L’aggressore sembra essere fuggito prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. In piazza Venezia, a sirene spiegate, sono intervenuti tre mezzi dei Carabinieri con la Guardia di finanza: non c’è più infatti un servizio dedicato alla movida da parte delle forze dell’ordine, che quindi effettuano i controlli stazionando talvolta a tal fine con i mezzi in alcuni punti della città. A sedare però per primi gli animi sono stati i vigilantes.



È stata un’escalation di liti. Poco dopo mezzanotte l’alcol, chissà forse in certi casi mescolato a qualche sostanza, inizia a salire nel cervello del popolo della notte, che si assembra alla fine della via, nel grande spiazzo. Neanche il tempo di verificare il susseguirsi degli eventi, che a due metri dalle forze dell’ordine altri due ragazzini iniziano a mettersi le mani addosso. Passano 45 minuti circa e una spallata diventa di nuovo il pretesto di un’altra rissa. Questa volta è un gruppetto che stava camminando lungo via Torino, che si scontra contro un altro. Ancora una volta è immediato l’intervento della security. È l’1.40 e tre ragazzine danno in escandescenze e iniziano a lanciare degli oggetti contro un bar, di fronte al museo dell’Irci. Alle 2.30 c’è un’altra aggressione.



Sono quasi le 3 e i militari corrono in via Cadorna, dove un ragazzino è alla resa dei conti con alcuni coetanei. I locali chiudono. I vigilantes hanno terminato un turno lungo ed estenuante. Sono le 4: sempre in via Torino i carabinieri tornano con l’ambulanza in seguito a una chiamata per una persona distesa a terra.

Non mancano le multe: nella giornata di venerdì le forze dell’ordine hanno sanzionato due locali, non ubicati però in via Torino, su 48 esercizi controllati. Sono state invece 517 le persone oggetto di verifica nell’ambito dell’attività di monitoraggio sul rispetto delle misure anti-contagio: nessuna irregolarità. —


 

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