Movida a Trieste, serata senza eccessi in via Torino. Rissa in via Lazzaretto vecchio
TRIESTE. Un’altra notte di violenza a Trieste. Ma non in via Torino, dove comunque si è riversata una folla di persone. Qui non si sono infatti registrate risse come venerdì scorso. Lo scontro tra giovanissimi c’è stato in via Lazzaretto vecchio, la stessa strada dove peraltro i cassonetti delle immondizie diventano l’orinatoio preferito di tanti. Tre i momenti in cui, forse per colpa dell’alcol, i protagonisti della lite si sono scontrati, spostando la scazzottata anche in via dei Burlo e sulle Rive.
«Si rincorrevano, buttando giù nel frattempo anche i motorini – racconta un testimone – e prendendo a calci le inferriate di un cantiere di via Lazzaretto vecchio. Poi si sono messi a fare delle gare di corsa in auto sulle Rive». Per questo sono intervenute quattro volanti della Polizia, che si sono quindi posizionate in piazza Venezia. Sono in corso approfondimenti investigativi da parte della Polizia. Nulla, comunque, in confronto a venerdì, quando, uno dopo l’altro, si erano sviluppati quattro scontri, sedati in tempo dagli addetti alla sicurezza. Sugli eccessi che hanno segnato la serata di venerdì e in generale sulla movida e sugli esercenti che non rispettano il regolamento Movida, vigilano forze dell’ordine e Fipe. Probabilmente la Prefettura, che coordina il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, questa settimana farà una valutazione di quanto avvenuto nel weekend appena concluso, per capire se sia necessario prendere altri provvedimenti.
Nonostante sabato sera in via Torino non si siano registrate liti, il chiasso ha infastidito alcuni residenti, che ora alzano la voce. Torna, dopo mesi di quiete forzata a causa del Covid-19, una protesta della gente che abita in zona e che chiede più tranquillità. «L’area è trattata come se non ci fossero residenti – si sfoga un’inquilina di via Torino, che preferisce mantenere l’anonimato –. Per arrivare a casa devo farmi largo tra persone distanti l’una dall’altra 20 centimetri e non ben disposte, perché ubriache e rissose. Non siamo mai stati ascoltati, se ne fregano tutti, anche le istituzioni, non veniamo presi in considerazione come attori della situazione. Ci sono solo il diritto al lavoro e quello al divertimento. Perché non mettere i varchi previsti dal progetto degli esercenti? Sarebbe un motivo di sicurezza per gli avventori, ma anche per la gente che abita nella via e vuole tornare a casa. Abbiamo chiamato la Polizia più volte, ma ci hanno risposto che la gente ha il diritto di divertirsi. O ci dicono di cambiare casa».
Quali soluzioni? «Sono due situazioni che non possono convivere – conclude –. Però negli anni scorsi era stata posizionata dalla Questura una volante con il lampeggiante in piazza Hortis per tutta la notte: la questione era migliorata». —
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