Motoscafo sfreccia in laguna a Grado, diportisti in pericolo

Il mezzo viaggiava a più del doppio della velocità consentita: danneggiati una barca e gli argini

/GRADO Sfreccia in laguna ad alta velocità alla guida di un motoscafo di una quindicina di metri con plancia e controplancia, causando non solo l’erosione degli argini (cosa che non è visibile essendo sommersa), ma anche danni a un piccolo motoscafo ormeggiato nei pressi di una mota. È accaduto domenica verso le 17 lungo la Litoranea Veneta, via d’acqua molto importante e trafficata dove vige il limite di velocità di 12 chilometri all’ora, tra l’altro già considerato troppo elevato, e dove mancano i controlli da parte degli enti preposti. Sono pochi anche i cartelli per indicare il divieto di non superare quella velocità. Quel motoscafo che viaggiava in planata creando moto ondoso davvero pericoloso da Portobuso in direzione Grado, secondo i testimoni procedeva sicuramente ad almeno 27-28 chilometri all’ora, più del doppio del massimo consentito.

Chi ha le mote in concessione lungo la Litoranea Veneta ha segnalato più volte questi fatti alle autorità, ma non è servito a nulla. La competenza del canale così come di tutti i canali della laguna, non è del demanio marittimo nazionale ma della Regione, per questo che la Capitaneria di Porto Guardia Costiera non ha alcuna competenza. Ciò che manca è la vigilanza di forze dell’ordine. In questo momento gli unici che possono intervenire e che effettuano i servizi di controllo, ovviamente non h24 contando su un solo mezzo, sono i carabinieri di Grado. Talvolta arriva anche la Finanza di Lignano. Ogni tanto transitano i mezzi dell’Arpa e della Forestale.

A segnalare quanto accaduto domenica è uno dei concessionari, Eros Mariannini, la sua mota è in uno dei punti più stretti (una trentina di metri tra briccola e briccola) della Litoranea Veneta e per questo soffre maggiormente del moto ondoso causato dai motoscafi. «In questi anni l’erosione degli argini è stata continua – dice – tant’è che è bastata una forte mareggiata per distruggere parte degli argini di una valle da pesca adiacente alla mia. La prossima volta forse toccherà a me». Il proprietario, un gradese, del piccolo motoscafo legato a un palo accanto alla mota di Claudio Chiusso, appena sceso a terra, s’è accorto all’ultimo momento di quanto stava succedendo: il movimento ondoso faceva urtare violentemente il suo piccolo natante contro il palo. S’è aperta la coperta della prua e sono saltate le guarnizioni. Anziché passare un po’ di ore in allegria in casone ha dovuto correre in cantiere a riparare i danni.

L’ormeggio è un altro dei problemi in laguna. Dato che è incredibilmente lungo e ingarbugliato l’intervento di scavo delle cavane rendendo praticamente impossibile l’ormeggio all’interno, si è costretti a legare i piccoli motoscafi ai pali esterni alla mota in balia, però, del moto ondoso. Tornando a quanto accaduto domenica, il transito ad alta velocità del grande motoscafo ha messo anche in crisi dei diportisti friulani che navigavano lungo la Litoranea Veneta ben al di sotto dei limiti consentiti. Il moto ondoso ha rischiato addirittura di far finire in acqua le due persone.—

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