Motoscafo in avaria rifiuta il traino: salvi per miracolo
ZARA. Insenatura di Giuba (Ljuba„), nello Zaratino. Sono due i turisti tedeschi a bordo del motoscafo lungo 5,2 metri, dotato di motore fuoribordo che purtroppo resta in panne nelle ore pomeridiane di venerdì. Il proprietario dell’imbarcazione non si perde d’animo, tira fuori il suo cellulare e chiama il Centro nazionale per le ricerche e il salvataggio in mare, con sede a Fiume, chiedendo aiuto. Gli giunge risposta che il suo motoscafo, l’Hebchen, può essere trainato senza alcun problema (il mare è praticamente in bonaccia) ma dietro pagamento di un certo importo, non specificato pubblicamente. Anzi, due imbarcazioni di una ditta specializzata hanno già i motori accesi, pronte a intervenire nell’insenatura situata tra la terraferma e l’isola di Pago.
Tutto lascia credere che si tratterà di un’operazione di routine, ma il diportista teutonico non ci sta e riferisce che il costo è troppo elevato. «Piuttosto che pagare una così alta somma, preferisco raggiungere la riva a remi – dichiara – non venite a cercarmi, mi arrangio da solo». I responsabili del Centro fiumano capiscono al volo che la situazione potrebbe diventare seria e avvertono la Polizia marittima e la Capitaneria portuale di Zara.
Visto che fino alle ore serali dei due vacanzieri tedeschi non c’era traccia, la Capitaneria ha provveduto a inviare nella baia una delle sue unità. Il motoscafo tedesco è stato avvistato alle 21.40, con a bordo i due diportisti ormai allo stremo delle forze. Il fuoribordo è stato preso al traino e ormeggiato al sicuro, intorno alle 23, nel porticciolo di Soldatica, sull’isola di Puntadura (Vir). Sul caso dei due villeggianti stranieri (definiti tirchi dai mass media croati) è stata aperta un’inchiesta da parte della Capitaneria portuale zaratina e del ministero della Marineria, Trasporti e Infrastrutture.
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